CONFERMA UFFICIALE - La
Porsche Mission E (
nelle foto) non resterà una semplice proposta di stile, ma verrà scelta quale riferimento per la prima auto
elettrica della Porsche. L’annuncio ufficiale è giunto nelle scorse ore e si accompagna ad una serie di investimenti che l’azienda sosterrà per adeguare i suoi impianti. Oliver Blume, presidente del consiglio di amministrazione della Porsche, ha spiegato come sia intenzione della casa “affrontare la sfida della mobilità elettrica. Le automobili possono rivelarsi sportive anche quando alimentate a batterie”. La società non ha rivelato quando il modello arriverà sul mercato, ma possiamo comunque aspettarci almeno 3 di sviluppo.
RICARICA VELOCE - La Porsche Mission E ha esordito nello scorso mese di settembre, al salone di Francoforte. È una berlina a quattro porte dall’impostazione sportiva e dalle forme sinuose, fedele ad alcuni elementi delle Porsche oggi a listino (il padiglione richiama le forme della coupé 911), disegnata anche in previsione della Panamera di nuova generazione prevista nel 2016. La concept car impiega un sistema elettrico da 600 CV, composto da una coppia di motori elettrici sincroni a magneti permanenti, simili a quelli montati sulla 919 Hybrid da corsa. Le batterie garantiscono un’autonomia di circa 500 chilometri e possono ricaricarsi all’80% in appena 15 minuti, risolvendo così uno fra i difetti principali delle automobili elettriche: la loro diffusione è limitata al momento (anche) dalla lentezza con cui si ricaricano le pile.
SFIDA APERTA - Al momento l’unica concorrente della Porsche Mission E sarebbe la Tesla Model S, ma in futuro è ipotizzabile l’arrivo di nuove sfidanti: la Tesla ha confermato l’arrivo di una berlina più compatta ed economica, lunga circa 470 cm, ma è probabile che l’impegno assunto dalla Porsche stimoli la competizione. L’azienda tedesca ha confermato di voler investire 700 milioni di euro per aggiornare l’impianto di Zuffenhausen, a Stoccarda (Germania), città in cui l’azienda ha il proprio quartier generale. Verranno ampliate le sezioni riservate alla verniciatura, all’assemblaggio, alla carrozzeria ed anche alla produzione dei motori, così da ricavare una zona anche per le unità elettriche. Parte dei fondi verranno destinati anche al centro sviluppo di Weissach.