PROCESSO LUNGO - La scelta del nome è un momento fondamentale nello sviluppo di ogni nuova automobile, a maggior ragione se il modello è una novità assoluta per il costruttore che lo produce. Non è un caso quindi che alla Porsche abbiano impiegato mesi per definire e scegliere il nome Taycan, che sarà attribuito alla berlina elettrica in arrivo nel 2020, una quattro porte di tipo sportivo che segna l'esordio della casa tedesca fra le auto elettriche pure. Porsche Taycan è stato scelto fra gli oltre 600 nomi ipotizzati inizialmente dal team che si è occupato delle proposte, composto da uomini marketing, di prodotto, avvocati e linguisti che hanno verificato il suono del nome e la presenza di eventuali doppi sensi.
GLI AVVOCATI AL LAVORO - Fra le prime fonti di ispirazione c'erano termini legati all'aerodinamica, considerati dalla Porsche perché la Taycan ha linee filanti e un cofano anteriore piuttosto “snello” (al suo interno non c'è un'ingombrante motore a pistoni). Il processo di selezione ha impegnato in particolare gli avvocati della casa, che hanno dovuto ispezionare registri in tutto il mondo per evitare copiature e possibili cause legali. Celebre in tal senso è l'esempio della Porsche 911: il nome originale fu 901, ma il costruttore tedesco dovette cambiarlo perché 901 era stato registrato dalla Peugeot. La selezione del nome è giunta al termine nell'autunno 2017, quando una selezione di nomi è stata presentata al consiglio di amministrazione che ha scelto il nome definitivo Taycan per la vettura nota fino a quel momento come Mission E.
DERIVA DAL TURCO - Taycan è una parola composta da due termini di origine turca, “tay” e “can”, che si può tradurre con “anima di un giovane cavallo vivace” (il cavallo è il simbolo della Porsche). Il nome ha anche delle associazioni positive in molte lingue: per esempio in giapponese “taikan” significa “esperienza fisica”, esattamente quello che il nuovo modello vuole essere per chi è alla guida.