AL SUD COSTA DI PIÙ - Il prezzo del carburante continua a salire, tanto che la verde arriverà probabilmente a 1,5 euro al litro all’inizio del nuovo anno. Anzi. In alcuni impianti del Sud Italia, la quota di un euro e mezzo è già quasi raggiunta. È quanto si legge su internet nel monitoraggio periodico di Quotidiano Energia. Da venerdì, tre compagnie petrolifere hanno ritoccato verso l’alto i prezzi di benzina e gasolio: la Tamoil e la TotalErg di 0,5 centesimi, la Ip di un centesimo. Se a questo si aggiunge, come ha spiegato al Corriere della Sera Luca Squeri, presidente della Federazione italiana gestori impianti stradali carburante (Figisc), che “l’Italia non ha ancora assorbito aumenti internazionali dei prezzi dei carburanti nell’ordine di 1,6 centesimi”, non è difficile prevedere che il pieno diventerà presto più salato.
PREZZI PAZZI - Scrive quotidianoenergia.it: “Sul territorio si registrano rialzi generalizzati sui prezzi medi praticati e valori che, nella media nazionale, superano, per taluni marchi, 1,47 euro al litro per la benzina e 1,35 per il gasolio”. Va peggio nelle regioni meridionali. Dove, in alcuni impianti, si sono registrati prezzi che sfiorano gli 1,5 euro al litro per la verde, mentre il gasolio arriva quasi a 1,38 euro. In dettaglio, la media nazionale dei prezzi della benzina viaggia tra gli 1,474 euro al litro della Tamoil agli 1,454 della Esso, mentre dai benzinai “indipendenti” si riesce a strappare 1,398 euro. Il gasolio oscilla invece tra gli 1,355 euro al litro della Tamoil e gli 1,337 della Eni e gli 1,274 dei “senza logo”.
AUMENTI INGIUSTIFICATI - Critiche le associazioni dei consumatori, che si chiedono come mai il prezzo della benzina si stia portando agli stessi livelli del maggio-giugno 2008, quando il petrolio viaggiava tra 120 e 135 dollari al barile contro i circa 91 attuali. “Siamo convinti che su tutta la filiera insistono pericolose speculazioni a cui bisognerebbe mettere mano”, ha scritto nei giorni scorsi la Federconsumatori, facendo notare come gli automobilisti, per un pieno, debbano sborsare, “in questo scorcio di Natale, 2,2 euro in più”, che diventano 4,1 confrontando i prezzi al primo dicembre. “Sorge il sospetto che tali aumenti, che inevitabilmente fanno crescere le entrate fiscali all’erario, dopotutto siano i benvenuti da parte di tutti, tranne che dagli automobilisti”.
SCIOPERO RINVIATO? - Intanto, si allontana lo spettro dello sciopero dei distributori di carburante nella settimana tra Capodanno ed Epifania, indetto dalle associazioni di categoria per protestare contro il mancato rinnovo del bonus fiscale. I sindacati sono stati convocati alle 17 di oggi dal ministro della Sviluppo Economico, Paolo Romani, per “comunicazioni urgenti”. Gli sgravi sarebbero stati infatti reintrodotti all’ultimo momento nel decreto Milleproroghe, che raggruppa una serie di disposizioni urgenti da “risolvere” entro la fine dell’anno. Manca l’annuncio ufficiale, che potrebbe però arrivare durante l’incontro di oggi pomeriggio.