NUOVO AUMENTO - Nel riformare il servizio della Protezione Civile il governo ha pensato bene di prevedere anche una forma di finanziamento delle attività della stessa durante le emergenze. E quale altro modo poteva immaginare se non quello di un ennesimo balzello sui carburanti? Come se la attuale forte contrazione dei consumi di benzina e gasolio (rispettivamente, a marzo, 9,5% l’8,4% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso) non fosse una inoppugnabile testimonianza di come la spesa per l’automobile sia già al centro di una riconsiderazione “obbligata”.
PAGARE LA RIFORMA - Il provvedimento del governo, oltre ad aver ridisegnato il profilo della Protezione Civile e le modalità del suo funzionamento, ha affrontato anche l’aspetto dei costi. Il comunicato stampa relativo al Consiglio dei ministri che ha varato la riforma recita: “Nel momento della dichiarazione dello stato di emergenza si provvede al fabbisogno finanziario utilizzando le risorse del fondo nazionale di Protezione Civile. Qualora sia utilizzato anche il fondo spese impreviste, lo stesso è immediatamente e obbligatoriamente reintegrato con risorse ordinarie e/o con le maggiori entrate derivanti dall’aumento dell’accisa sui carburanti, stabilita dal Consiglio dei Ministri in misura non superiore a cinque centesimi per litro. Al momento della dichiarazione dello stato di emergenza, inoltre, le Regioni hanno facoltà di elevare l’imposta regionale sulla benzina di loro competenza sino al massimo di cinque centesimi per litro”.
TASSA STATALE E TASSA REGIONALE - Dunque, in caso di calamità che imponga la dichiarazione dello stato di emergenza, ci si deve aspettare anche l’introduzione dei 5 centesimi di accisa supplementare, così come sarà pressoché inevitabile l’aumento delle Regioni. Da notare che a proposito di questo secondo incremento della tassazione il comunicato del Governo non precisa se la decisione regionale sarà possibile soltanto da parte delle regioni toccate dall’emergenza, o se invece una volta che il Governo avrà dichiarato lo stato d’emergenza, tutte le regioni saranno libere di introdurre i 5 centesimi di aumento. Irreale? Forse, ma non era neanche realistico immaginare che con il quadro sempre più fosco sui bilanci delle famiglie, delle aziende e del mondo dell’automobile si potesse pensare a introdurre altri balzelli sui carburanti…