NON È SOLO UN PROBLEMA DI EFFICIENZA - Se anche negli Stati Uniti, dove il carburante costa davvero poco, il Governo ha chiesto alle case automobilistiche di progettare motori più piccoli e sobri per limitare gli sprechi di carburante e le emissioni inquinanti, da noi, coi prezzi di benzina e gasolio alle stelle, l’esigenza di automobili con ridotti costi di esercizio appare ancora più pressante. Sì, ma qual è il sistema di propulsione che garantisce la maggior convenienza globale tenendo conto sia del prezzo del carburante sia della resa chilometrica? Escludendo per il momento la conveniente propulsione elettrica, ancora afflitta da problemi di autonomia, è più conveniente il motore a benzina, il diesel, quelli a doppia alimentazione (a gas e a benzina), o i sistemi ibridi? La risposta, tutt’altro che scontata, è in questo completo supertest comparativo.
SEI RIMEDI CONTRO LA CRISI - Abbiamo messo alla sbarra sei vetture piuttosto diverse nella tecnica e nella carrozzeria: dall’Alfa Romeo Giulietta 1.4 Turbo (da 120 cavalli, bi-fuel a benzina e a Gpl) alla BMW 116i (sempre berlina, mossa da un quattro cilindri turbo a iniezione diretta da 136 CV alimentato a “verde”), dalla Opel Zafira Tourer Turbo da 150 CV (monovolume a benzina e a metano) alla Renault Scénic X-Mod (sempre monovolume, con un 1.5 dCi turbodiesel da 110 CV); completano la compagine due “full hybrid” (cioè ibride al 100%), la Peugeot 508 SW RXH famigliare (mossa da un 2.0 a gasolio common-rail e da un motore elettrico disposto sull’assale posteriore che rende la trazione integrale), e la Toyota Prius+ monovolume (dove il motore a batterie lavora in tandem con un 1.8 a benzina, per una potenza combinata di 136 cavalli).
UN’AMPIA TAVOLOZZA DI SITUAZIONI - Per capire quale sia la vettura che garantisce i costi di gestione più convenienti abbiamo organizzato un confronto approfondito su tre differenti percorsi, e valutato la percorrenza effettiva col carburante che si può acquistare con una banconota da 10 euro. Dunque, non ci siamo concentrati solo sul consumo, ma lo abbiamo parametrato al costo del carburante per calcolare il reale risparmio garantito dai vari tipi di propulsione a parità di strada percorsa. La nostra prova si è svolta su tre “circuiti” in città, montagna e autostrada. Nel primo abbiamo coperto 300 km nella circonvallazione di Milano, lunga 20,1 km. Nel secondo (percorrendo 400 km) facendo base a Canazei nelle Dolomiti, abbiamo affrontato il tracciato - di circa 70 km, con centinaia di tornanti e migliaia di metri di dislivello – che attraverso scenari mozzafiato collega i passi di Sella, Pordoi, Gardena e Campolongo. Nella prova autostradale, infine, abbiamo macinato un totale di altri 800 km, quasi tutti sulla A26. In buona sostanza una prova davvero approfondita, che si è sviluppata su un totale di oltre 3800 km, se nel conteggio teniamo conto dei trasferimenti per raggiungere i vari teatri della prova e per effettuare i rilevamenti strumentali in pista a Balocco.
SOSTE FREQUENTI PER LA ZAFIRA - Come bene evidenziano le tabelle a corredo del video, il tipo di propulsione che offre i più bassi costi di gestione, non è necessariamente quello che percorre più strada con un litro di carburante, ma quello che offre il mix più redditizio fra l’efficienza del motore e il prezzo del carburante. A conti fatti, fra le sei vetture provate, quella che offre il bilancio più favorevole su qualsiasi percorso è la Opel Zafira Tourer, e non perché vanti percorrenze chilometriche da record, ma semplicemente perché può contare su un fondamentale alleato: il metano e il suo basso prezzo d’acquisto. Ma, come vedremo, non mancano le controindicazioni: l’autonomia a benzina davvero limitata in autostrada a causa del serbatoio di appena 14 litri, e il fatto che quando il gas si esaurisce (e non è neppure tanto facile trovarlo vista la scarsa diffusione delle colonnine di metano), andando “a verde” si brucia rapidamente il risparmio precedentemente accumulato.