SNODI NEVRALGICI - Una città trafficata non crea disagi soltanto agli abitanti che ci vivono e respirano la sua aria inquinata, ma anche alle società che devono trasportare merci e perdono denaro quanto più i loro mezzi accumulano ritardo, visto che i trasporti in autostrada valgono solo il 2% di quelli totali in Italia. Lo conferma uno studio effettuato dalla società TomTom Telematics, divisione della TomTom che studia il traffico e supporta aziende di trasporto pubblico, di logistica e assistenza sanitaria per migliorare la puntualità dei loro servizi. La TomTom Telematics ha stimato che i 675.601 furgoncini e tir guidati nelle 25 principali città del nostro paese dilapidano in media 24 minuti nel traffico ogni giorno, per un ammanco giornaliero di 3,75 euro, calcolato in funzione della paga oraria minima (7,42 euro) prevista nel contratto nazionale del settore della logistica e dei trasporti.
IL TRAFFICO NON MIGLIORA - Il calcolo effettuato dalla TomTom Telematics si riferisce al 2016 ed è il risultato di una proporzione, i cui termini hanno definito quanto costa alle aziende ogni minuto perso nel traffico dai loro mezzi. La cifra di 3,75 euro è la media fra quelle ottenute nelle 25 principali città del nostro Paese, dove le ore in più trascorse nel traffico spaziano dalle 149 di Palermo alle 54 di Parma. Dall’indagine è emerso inoltre che ogni veicolo fermo nel traffico costa in un anno all’azienda 1.209,46 euro a Roma, 1.105,58 euro a Palermo e 979,44 euro. Sommando gli ammanchi stimati nelle prime 25 città del nostro Paese, stando alla TomTom Telematics, si ottiene una perdita complessiva nell’ordine dei 585 milioni di euro (200,06 milioni solo a Roma). Agli autisti di professione non farà piacere sapere che la TomTom Telematics non ha registrato miglioramenti nei livelli di traffico in città, ma anzi definisce preoccupante la situazione a Palermo, Roma e Messina.