ANCORA AUMENTI - Una sorta di “tallone d'Achille con effetti penalizzanti sui cittadini”: è con queste parole che Giancarlo Giannini, presidente dell'ISVAP (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo) descrive il settore delle RC Auto, nel rapporto annuale. “Nel periodo aprile 2009-aprile 2010 sono aumentate con percentuali a due cifre le tariffe medie ponderate relative a tutte le tipologie di assicurati sotto osservazione” ha detto Giannini.
PIÙ SINISTRI, MENO PREMI - Aumenti giustificati dalle compagnie assicurative per far fronte alla “raccolta premi che ha subito un decremento di quasi quattro punti percentuali rispetto al 2008, associato ad un incremento degli oneri per sinistri (+2,9%) ed alla sostanziale stabilità delle spese di gestione. Ovvero, le compagnie assicuratrici hanno visto scendere gli introiti derivanti dalle polizze, ma hanno dovuto liquidare un numero maggiore di sinistri.
FATTI NOTI - Rincari già denunciati dall'Aiba, l'Associazione italiana brokers di assicurazioni (leggi qui la news) e tali da far scattare un'indagine dell'Antitrust (qui per saperne di più). Il mercato della RC Auto fa gola a molti: l'anno scorso la raccolta dei premi ha superato i 17 miliardi di euro. E, secondo quanto riporta l'Istat, ogni famiglia italiana per assicurare la propria vettura, nel 2007 ha speso in media 940 euro. Un valore che - ha denunciato Giannini - può schizzare anche a oltre 7.000 euro nel caso che ad assicurare un'auto di media cilindrata siano dei giovani e neopatentati residenti al Sud.
DIVERSI FATTORI - A rendere così costosa la RC Auto nel nostro Paese intervengono diversi fattori, ricorda lo studio dell'ISVAP: “L’elevato numero di lesioni denunciato; la disomogeneità delle valutazioni giurisprudenziali dei risarcimenti; l’ancora più elevata incidenza delle c.d. Micro permanenti (i risarcimenti per lesioni di lieve entità); lo scarso rispetto delle norme del traffico e di sicurezza; lo stato della rete stradale”. Fattori che, però, non giustificano premi assicurativi ben superiori alla media europea.
IL DOPPIO DI GERMANIA - Come riporta l'analisi dell'ISVAP, in Italia il premio medio ha un valore praticamente doppio rispetto ai principali mercati europei: in media si spendono 407 euro contro i 222 della Germania, i 172 della Francia e i 229 euro della Spagna. Dal 2002 al 2009 i prezzi sono cresciuti del 17,9% contro il 7,1% della media europea.