TEMPI STRETTI PER L’APPROVAZIONE - Addio ai risarcimenti in caso di colpo di frusta e pene più severe per chi truffa l’assicurazione. Sono queste alcune delle misure che riguardano gli automobilisti contenute nel decreto sulle liberalizzazioni allo studio in commissione Industria del Senato. Niente di definitivo, i partiti faticano a trovare la quadra tra le diverse posizioni. Tuttavia, il tempo per l’approvazione stringe: il testo dovrà essere in Aula il 29 febbraio e la votazione (è quasi certo che sarà posta la fiducia) avrà luogo entro il due marzo. Poi il testo passerà alla Camera, la quale avrà una ventina di giorni per la conversione in legge.
I COLPI DI FRUSTA SARANNO PIÙ RARI - Rischia di fare discutere la norma che prevede che non vengano più risarcito dall’assicurazione i danni biologici conseguenti a “lesioni di lieve entità che non siano suscettibili di un accertamento clinico strumentale obiettivo”, come i classici colpi di frusta. In altre parole, niente rimborso senza uno specifico attestato medico-legale. Allo stesso tempo, dovrebbero aumentare le pene a carico di chi froda le compagnie: da uno a cinque anni di carcere (oggi si va invece da sei mesi a quattro anni). Dal canto loro, le assicurazioni che non trasmetteranno ogni anno una relazione su sinistri e frodi all’Isvap, incapperanno in una sanzione amministrativa. Inoltre, alla banca dati dei sinistri già nelle mani dell’istituto di vigilanza se ne aggiungeranno altre due: l’anagrafe dei danneggiati e quella dei testimoni.
“SEGNALATO” CHI VIAGGIA SENZA RC AUTO - Chi dovesse trovarsi iscritto nello speciale registro dei veicoli che non risultano coperti da assicurazione avrà a disposizione 15 giorni per regolarizzare la propria posizione. Dopo di che, l’elenco sarà messo a disposizione di polizia e prefetture.
SCONTI A CHI HA L’ALCOTEST? VEDREMO... - Sembra tramontata la norma che avrebbe introdotto uno sconto sui premi assicurativi per chi dotasse la propria auto di uno strumento per misurare il tasso d’alcol nel sangue. La commissione l’ha “declassata” a semplice ordine del giorno, poco più di un generico impegno a mettere mano alla questione in futuro. Chissà come, chissà quando. Pare almeno che sarà eliminata dal testo definitivo la norma che riduce del 30% i rimborsi nel caso che la vettura venga riparata in officine non convenzionate con la compagnia. Scettico, su questo punto, Alessandro Santoliquido, direttore generale della Sara. “Solo da quella norma avrebbe comportato riduzioni tariffarie comprese tra il 4 e il 10%”, ha commentato il numero uno della compagnia dell’Aci.
TREGUA SUI TASSISTI - Tornando al decreto, sembra che saranno eliminate le commissioni a carico di acquirenti e venditori sui rifornimenti di massimo 100 euro di carburante pagati con bancomat o carta di credito. Possono invece tirare un sospiro di sollievo i tassisti: pare tramontata l’ipotesi, contenuta inizialmente nel testo, di far quantificare il numero delle licenze e l’entità delle tariffe a livello centrale, dall’Autorità per i trasporti. Queste prerogative resteranno nelle mani dei comuni. All’Autorità resterà il potere di esprimere un parare obbligatorio, ma non vincolante. In ogni caso, le eventuali nuove licenze saranno messe a concorso e non regalate ai tassisti come originariamente previsto.