LOOK DISTINTIVO - Attesa nelle concessionarie a inizio 2020, la seconda generazione della Renault Captur ha il compito di sostituire quella in vendita da sei anni, che è una delle crossover più vendute in Europa (oltre 1,2 milioni). Compito non facile, ed è forse per non rischiare troppo che la nuova Renault Captur ha un design piuttosto simile a quello della prima generazione, sebbene appaia più curato e sofisticato: spiccano i fari anteriori a forma di C, le scalfature nel cofano e il tetto "sospeso", che rende assai riconoscibile la sagoma laterale. Sono d’effetto anche i fanali posteriori a led, la coda alta e il lunotto, piccolo e inclinato, che però potrebbe penalizzare la visibilità nelle “retro”.
PIÙ QUALITÀ - La Renault Captur 2019 condivide molte componenti con la sorella minore Clio, a partire dal nuovo pianale CMF-B, ma le dimensioni sono maggiori rispetto al passato, perché la lunghezza cresce di 11 cm (fino a 423 cm), mentre il passo (la distanza fra il centro delle ruote anteriori e posteriori) aumenta da 261 a 263. La nuova Captur dà l’impressione di essere cresciuta, non soltanto metro alla mano, ma anche in termini di qualità percepita; lo dimostrano i tanti dettagli “ornamentali”, come la mascherina anteriore ben lavorata i dettagli in nero lucido e le varie cromature, a partire da quella che segue il profilo inferiore del finestrino per congiungersi in coda con il tetto di colore contrastante con la carrozzeria.
CRESCE IL BAULE - Anche all’interno il salto qualitativo rispetto alla vecchia generazione è notevole. La nuova Renault Captur ha rivestimenti della plancia in materiali morbidi al tocco e schermi di maggiori dimensioni: al centro c’è quello a sfioramento di 7,0” o 9,3”, mentre il cruscotto digitale può essere di 7,0” o 10,2”. I tasti nella consolle sono in stile pianoforte e il corto selettore del cambio spunta da una console sporgente, che dà l’impressione di essere sospesa; qui c’è anche la piastra per ricaricare senza fili gli smartphone. La seconda generazione della Captur conferma i punti di forza della prima, come l’ampio bagagliaio: infatti, tirando avanti il divano, che scorre di 16 cm, il baule raggiunge i 536 litri di capacità, 81 in più di prima. La nuova Captur è dotata delle bocchette del “clima” anche per i posti dietro, assenti in precedenza.
ANCHE A GPL E IBRIDA - I motori annunciati per la nuova Renault Captur sono i turbobenzina TCe 1.0 da 100 CV e 130 CV e 1.3 da 155 CV, oltre ai turbodiesel dCi 1.5 da 95 e 115 CV. Il 1.0 da 100 CV è l’unico con il cambio manuale a 5 marce, mentre tutti gli altri hanno la trasmissione manuale a 6 marce o robotizzata doppia frizione EDC a 7; l’EDC non è previsto per la dCi da 95 CV. Successivamente arriveranno un motore alimentato a Gpl e l’ibrido E-Tech, analogo a quello atteso per la Clio ma con batterie maggiorate da 9,8 kWh di energia (1,2 kWh per la Clio) per un’autonomia fino a 45 km a emissioni zero. Il sistema plug-in è composto da un benzina aspirato di 1.6 litri e due motori elettrici, per una potenza complessiva fra 150 e 160 CV (il valore definitivo non è stato annunciato). Questo sistema è particolarmente evoluto, perché la Captur E-Tech si avvia sempre in modalità elettrica e i motori a zero emissioni sono in grado di spingerla fino alla velocità di 135 km/h.
TANTA TECNOLOGIA - La Renault Captur dispone di vari dispositivi di assistenza alla guida, assenti sull'attuale modello: di serie o a pagamento, a seconda della versione, si possono avere la frenata automatica, il mantenimento in corsia, il regolatore di velocità adattativo, il monitoraggio degli angoli ciechi negli specchietti, le telecamere di parcheggio con visuale a 360° e il sistema Highway and Traffic Jam Companion, che mantiene la Captur nella corsia di marcia e le fa seguire automaticamente il flusso del traffico.