DISACCORDO TOTALE - Che le società di assicurazioni e gli assicurati abbiano punti di vista diversi non è una novità ed è abbastanza comprensibile. Ma ora, oltre alle opinioni differenti sull’organizzazione del rapporto tra le parti e sull’analisi dei costi da cui derivano le tariffe, il disaccordo riguarda anche i numeri che dovrebbero essere inconfutabili e senza possibilità di interpretazione. L’ultima testimonianza è fresca di ieri.
MENO 6% SECONDO LE ASSICURAZIONI - L’Ania, l’associazione della compagnie di assicurazione, ha comunicato i risultati dell’ultimo rilevamento compiuto in tema di premi pagati dagli assicurati. Secondo tale ricerca nel 2014 c’è stata una riduzione del 6%, con l’importo medio pagato dagli automobilisti passato da 437 a 411 euro. Sempre secondo l’Ania, l’andamento del 2014 ha portato al 10% la riduzione dei prezzi pagati nel biennio dal novembre 2012 al 2014.
C'È CHI DICE NO - Questo dato sostenuto dall’Ania è stato però subito contestato dalle associazioni dei consumatori. L’UNC, Unione nazionale consumatori, ha affermato che la riduzione c’è stata ma molto inferiore a quanto detto dalle assicurazioni. A sostegno di questa tesi l’UNC cita l’Istat secondo cui la riduzione effettiva dei prezzi delle assicurazioni sui mezzi di trasporto è stata del 2,6%. In particolare rispetto al 2013 - sempre secondo quanto l’UNC attribuisce all’Istat - il calo sarebbe stato dello 0,2%.
CIFRE MOLTO DIVERSE - Da parte dell’Adusbef, altra associazione di difesa dei consumatori, contesta l’Ania citando cifre ben di segno opposto: dal 2004 al 2014 i costi medi delle tariffe RC auto sono più che raddoppiati, passando da 391 euro nel 2004 a 1.250 euro nel 2014. Una differenza molto forte, come si vede. L’altra organizzazione dalla parte dei consumatori, il Codacons non giudica i dati dell’Ania ma sottolinea che nel lungo periodo i prezzi siano aumentati sensibilmente (del 250% dal 1994 al 2013).
DIALOGO TRA SORDI - Almeno una parte del divario viene spiegata con il differente metodo di analisi. l’Ania parla di costo “effettivamente pagato”, quindi tenendo conto degli sconti e della incidenza che hanno i diversi profili degli automobilisti e siccome sul mercato ci sono decine di compagnie che propongono tipologie diverse di tariffe, è difficile fare dei paragoni. La vicenda dunque rende evidente quanto sia necessario che per le considerazioni sulle tariffe e per il confronto necessario tra le parti, le compagnie assicuratrici e i difensori dei consumatori assumano valori omogenei, così da poter rimuovere le discordanze che rendono impossibile la discussione.
PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO - Ma la questione metodologica non è la sola a emergere da questo scontro polemico tra le parti. Se l’argomento RC Auto è tornato alla ribalta dipende anche dal fatto che è imminente il ritorno sul tavolo governativo del pacchetto di misure relative all’assicurazione obbligatoria.
NORME CONTRO LE FRODI - A conferma di questa “lettura” della vicenda sui prezzi delle polizze RC Auto ci sono le parole del presidente dell’Ania Aldo Minucci a proposito della riduzione di quanto pagato dagli automobilisti: «L’impatto positivo è stato determinato anche dalla norma che ha reso più rigorosi i criteri per il risarcimento dei danni lievi alla persona, segno che se vengono adottate riforme strutturali efficaci si possono effettivamente ridurre nel tempo i prezzi delle polizze» ha commentato il Presidente di Minucci che ha poi proseguito «È fondamentale che i prossimi interventi annunciati dal governo introducano misure concrete per combattere il caro RC auto in Italia. Mi riferisco a un’efficace azione di contrasto alle frodi e, soprattutto, all’approvazione delle tabelle sul risarcimento di danni da lesioni gravi o da morte che, in quest’ultimo caso, prevedono risarcimenti 4 volte più alti del resto d’Europa».