RIFORNIRE A QUALUNQUE ORA - Economico e poco inquinante, il metano rimane un carburante di nicchia in Italia: l’anno scorso sono state vendute 37.438 automobili a metano, una frazione rispetto alle 990.235 diesel. Una “scossa” alle vendite potrebbe arrivare nei prossimi mesi, dopo che i Ministeri dell’Interno e dello Sviluppo Economico daranno il via libera ai rifornimenti self service, quindi effettuati dal guidatore e non dall’operatore della stazione di servizio (come avviene oggi): ciò significa rifornimenti più veloci e potenzialmente a qualsiasi ora, non solo in quelle di apertura dei distributori. Una novità di questo tipo è attesa da anni, ma ora i tempi sembrano maturi.
PAROLA AI MINISTERI - Nei giorni scorsi infatti la Commissione Europea ha modificato il testo inerente l’esercizio degli impianti stradali per la distribuzione del gas metano per auto, autorizzando così i rifornimenti self service in tutti i 28 Paesi membri. Ora tocca ai due Ministeri competenti recepire le novità e trasformarle in legge. Se i tempi fossero rispettati, scrive l’associazione Federmetano, l’iter dei Ministeri potrebbe concludersi nel giro di poche settimane e trasformarsi in legge per fine marzo, vale a dire 30 giorni dopo la pubblicazione delle modifiche nella Gazzetta Ufficiale. A quel punto toccherà ai distributori farsi trovare pronti.
TEMPI LUNGHI? - Per i due Ministeri non sarà facile mettere a punto la legge. Lo dimostra quello che accade per il gas Gpl, che a differenza del metano è già possibile rifornire nel nostro Paese in modo self service. I distributori però non si sono ancora adeguati per via delle severe normative di sicurezza, che li obbligano a creare un sistema per far “dialogare” la stazione di servizio con ciascun cliente, in possesso di una tessera personale con salvati i propri dati anagrafici. Le auto inoltre dovrebbero essere dotate di un dispositivo di radiofrequenza, che scongiura il rifornimento di bombole per altre finalità.