FUTURO A RISCHIO? - Il Salone di Ginevra è fra le principali e più frequentate kermesse dell’auto al mondo, tanto da richiamare in media oltre 600.000 visitatori, ma dopo oltre un secolo (la prima edizione risale al 1905) il suo futuro è appeso ad un filo. A mettere in crisi la manifestazione è stato il coronavirus, che ha decretato l’annullamento dell’edizione 2020 e fatto sorgere problemi economici per la fondazione Salon International de l'Automobile, che organizza l’evento e ne detiene i diritti: il mancato svolgimento della kermesse ha fatto sorgere un ammanco di 11 milioni di franchi svizzeri (pari a 10,3 milioni di euro).
CONDIZIONI NON ACCETTABILI - Per superare la crisi di liquidità e iniziare a programmare l’edizione del 2021, la fondazione ha chiesto a marzo un prestito di 16,8 milioni di franchi svizzeri (pari a 15,7 milioni di euro) al Cantone di Ginevra. Questo è stato approvato dal Gran Consiglio del Cantone, ma le condizioni sono state ritenute inaccettabili dalla Salon International de l'Automobile, che non ha gradito in particolare il rimborso di 1 milione entro giugno 2021: la fondazione spingeva per avere scadenze più lunghe.
FORMAT IN VENDITA - La Salon International de l'Automobile e il Cantone non sono riuscite a trovare un nuovo accordo, e di conseguenza la fondazione ha preso decisioni clamorose: ha annunciato che non vi sono le condizioni per organizzare l’edizione del 2021 e che intende vendere il format della kermesse alla Palexpo SA, la società che possiede il centro espositivo in cui si svolge la rassegna.