MOSTRA INTERNAZIONALE - La prima giornata è dedicata ai media e agli addetti ai lavori, principalmente. Nel week end è atteso il grande pubblico, un po’ da tutta Europa. E i numeri delle scorse edizioni parlano chiaro, con oltre 100.000 visitatori. Il Salone Auto e Moto d’Epoca sforna numeri notevoli: 11 padiglioni, 1.200 espositori su 90.000 m2, oltre 2.400 veicoli negli stand, dei quali 1.200 in vendita. Senza dimenticare l’asta Coys di sabato, dove verranno battuti i pezzi più pregiati, a cifre da capogiro, spesso superiori al milione di euro. Ormai, il settore, marcia del resto a gonfie vele. E lo dimostrano, oltre al Salone di Padova, anche altre rassegne internazionali, come quella di Essen in Germania. L’auto (e la moto) d’epoca sono considerati sempre più un bene rifugio, che interessa infatti fasce sempre più estese di pubblico, in Italia ed in Europa, ma anche nel vicino Oriente e in Africa. Nelle due ultime edizioni, ai collezionisti di area tedesca e nordica, si sono aggiunti esponenti di paesi come India, Corea, Cina, oltre che dal mondo arabo.
I 100 ANNI DELL'ALFA - Ma arriviamo al programma. Quest’anno grande spazio ai marchi italiani. Come l’Alfa Romeo, che continua a festeggiare i 100 anni dalla nascita, esponendo, tra le altre, la mitica Giulietta, in un percorso storico che vede presenti tutti i modelli della Collezione del Museo di Arese. Compresa la SZ, la Spider Prototipo e la “750 Competizione” del 1955 (esemplare unico) disegnata da Boano, dotata del propulsore quattro cilindri della Giulietta portato a 1,5 litri, con una potenza di 145 CV per 220 km/h. Passando alla Lancia, il marchio festeggia il 60° anniversario dal lancio della serie Aurelia, dalla B12 alla B24, tra le auto da collezione più care sul mercato. La versione Convertibile è più che nota nella storia del cinema, come testimonia il celebre film “Il Sorpasso”, interpretato nel 1962 da Vittorio Gassman e da Jean Louis Trintignant. Sotto ai riflettori degli stand patavini anche la Fiat, che ha portato la SB4 realizzata da Sir Eldridge, un nobile inglese, tra il 1920 e il 1930. Più nota come “Mefistofele”, per i grandi scoppi e immensi sbuffi che faceva al suo passaggio, fu costruita nel 1923, con un motore di 21.7 litri che è stato appena restaurato. In grado di erogare 320 CV, toccò, per la cronaca, i 234,98 km/h il 12 luglio del 1924, stabilendo il record mondiale di velocità dell’epoca.
SPAZIO AI COLLEZIONISTI - Da segnalare, infine, la grande mostra tematica firmata Isotta Fraschini, un marchio purtroppo scomparso definitivamente, salvo un tentativo, fallito, di riesumarlo a metà anni novanta. Ben 9 gli esemplari unici nell'area Hospitality, presso il padiglione 3: un modello anteguerra, 6 modelli che racconteranno la storia della serie 8 (8, 8 A, 8AS, 8ASS e 8B) e i due prototipi della metà degli anni 90 (Isotta T 8 Spider con motore Audi), anno in cui si tentò appunto di "riesumare" il celebre marchio. Infine, come sempre, grande lo spazio per il semplice appassionato o per il piccolo collezionista. Sempre più numerosi sono infatti coloro che decidono di acquistare e restaurare una semplice Citroen 2CV, la più pretenziosa DS o una Volkswagen Maggiolino, meglio se dei primi anni sessanta. Per non parlare delle mitiche Alfa Giulia, berlina e GTV, passando per la Junior 1.3. Un collezionismo che non richiede cifre da capogiro ma grande passione. Quella passione che sta contagiando anche molti giovani, ben contenti di mettersi nel garage modelli che hanno comunque lasciato una traccia nella storia dell’automobile.