UN RICHIAMO TARDIVO - Non è bastato, evidentemente, il richiamo del Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato ai petrolieri per scongiurare il caro-benzina estivo: i gestori delle stazioni di servizio confermano lo sciopero. Niente benzina in autostrada (comprese tangenziali e raccordi) a partire dalle 22 di stasera 16 luglio, fino alle 6 del 19 luglio.
GOVERNO INDIFFERENTE? - I sindacati che hanno promosso lo sciopero (Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio) parlano in una nota di “assoluta indifferenza” del Governo alle proprie richieste. “Nessuna attività di mediazione fra le parti per impedire un vero e proprio olocausto economico […] che coinvolge centinaia d'imprese e oltre 6.000 lavoratori”.
PIU' TASSE DI TUTTI - Ovviamente, la dichiarazione è di parte. A essa si aggiunge la denuncia della Cgia di Mestre, associazione degli artigiani e delle piccole imprese: insieme agli olandesi, gli automobilisti italiani sono quelli che in Europa pagano più di tutti il pieno di benzina. Chi va a gasolio se la passa anche peggio: è il più caro del Vecchio Continente. Rispetto alla media dei paesi europei, il prezzo al litro dei carburanti è superiore di oltre 20 centesimi, con un livello di tassazione (accise e Iva) che supera l'euro per litro. In percentuale, il nostro 59,1% di incidenza fiscale è superiore del 5,4% rispetto alla media europea.
COMPAGNIE A RAPPORTO - Domani 17 luglio i rappresentanti delle principali compagnie petrolifere italiane saranno a colloquio con il Presidente dell'Autorità di garanzia per gli scioperi, Roberto Alesse. Tema dell'incontro, la vertenza con le associazioni dei gestori. Una mossa che potrebbe essere utile per l'immediato futuro, ma che - nella stretta attualità - non serve a molto.