PROMOZIONE EFFICACE - Prima ancora degli spot pubblicitari a far viaggiare la notizia è stato il passa-parola: i distributori “iperself” del gruppo Eni (circa 3.000 in Italia) nel fine settimana hanno praticato prezzi ridotti di 20 centesimi al litro (qui la news). Più del 10% di sconto, su 40 litri di benzina un risparmio di 8 euro, più o meno 1,8 euro risparmiati ogni 100 chilometri percorsi. Un boccata d’ossigeno.
PIENO SETTIMANALE - Ovviamente è stata subito corsa all’iperself a fare il pieno, sperando che l’iniziativa si ripeta ogni settimana, e che gioia nell’apprendere che la campagna è prevista per tutti i week end sino al 2 di settembre. Non solo. La mossa dell’Eni ha smosso le acque e prontamente anche altre società petrolifere hanno risposto con iniziative analoghe. Le compagnie che hanno accettato la sfida con sconti analoghi nei week end sono Esso negli impianti SelfPiù e Q8 nei suoi Q8Easy. Ma altre se ne attendono.
SOLITE POLEMICHE - A stupire è che mentre da un lato si è innescata una battaglia a suon di sconti per non perdere clientela (e veder ridotti drasticamente le vendite nelle stazioni di servizio vicine agli iperself) sono anche partite iniziative di contestazione legale della promozione Eni. Il presidente dell’Assopetroli Franco Ferrari Aggradi ha presentato un esposto all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sostenendo che l’iniziativa dell’Eni è concorrenza sleale.
ALCUNI INSODDISFATTI - Qualche insofferenza è poi scontata da parte dei non pochi automobilisti che risiedono in zone dove non ci sono self service e per i quali la benzina costa sempre lo stesso. Ma anche su questo versante non sono mancate le iniziative positive: oggi alcune compagnie hanno deciso di abbassare il prezzo dei carburanti in tutti i distributori, non solo nel self service (comunque il ribasso è molto meno importante: solo 2 centesimi). Comunque l’aspetto più importante è che alla fine la crisi ha fatto preoccupare anche i petrolieri.
CALO DEI CONSUMI - Il calo dei consumi di carburante per autotrazione ha assunto dimensioni rilevanti (secondo il centro studi GL Events nei primi cinque mesi dell'anno sono calati del 10,3%), tanto da far pensare a una disaffezione per l’automobile. Un fenomeno che se si radicasse finirebbe con l’avere conseguenze anche una volta superata la crisi economica di oggi. Dunque è meglio correre ai ripari, e i signori del petrolio l’hanno fatto.