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SeaBubble: i taxi-barca ecologici

20 dicembre 2016

Lo scafo rialzato diminuisce la resistenza e non produce onde: i SeaBubble si potranno utilizzare anche in bacini chiusi.

SeaBubble: i taxi-barca ecologici

TEST DA DICEMBRE - La città di Parigi ha concesso il via libera alla società SeaBubbles per effettuare una serie di collaudi sul fiume Senna, dove saranno provati delle imbarcazioni di nuovo tipo. Si tratta di capsule adibite al trasporto dei passeggeri per un servizio di taxi fluviale. L’azienda si trova al momento in una fase cruciale della sua attività, perché dicembre 2016 è il mese in cui sono fissati i primi test in condizioni reali d’utilizzo: se tutto andasse nella maniera auspicata, secondo le previsioni della SeaBubbles, a febbraio 2017 verranno costruite le prime capsule e da giugno 2017 inizierà la distribuzione. I vettori sono alimentati ad energia solare, possono trasportare fino a cinque persone e sono costruiti in fibra di vetro e schiuma ad alta densità, materiali scelti per mantenere bassi i costi.

EMISSIONI ZERO - Le SeaBubbles (guarda il video qui sotto) sono dei piccoli aliscafi elettrici: quando la velocità aumenta l'imbarcazione si solleva su apposite “ali” per offrire una minore resistenza all’avanzamento: l’azienda stima una riduzione del 40% rispetto a barche di dimensioni analoghe. In questo modo le SeaBubbles possono raggiungere velocità più elevate (6-8 nodi, tra 11 e 15 km/h) e non generano onde, nemmeno alla velocità massima, quindi sono utilizzabili anche nelle zone dov’è proibito il transito di barche più grosse e impattanti. L’autonomia è nell’ordine di 80-100 chilometri. L’azienda, fondata dal velista francese Alain Thébault e dal windsurfista svedese Anders Bringdal, sta pensando anche di realizzare degli appositi moli per il carico dei passeggeri che, grazie alla presenza di pale sotto il livello dell'acqua mosse dalla corrente del fiume sono in grado caricare le batterie delle imbarcazioni. Il modello definitivo verrà esposto a gennaio 2017 alla rassegna CES di Las Vegas.



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Ritratto di Dr.Torque
20 dicembre 2016 - 13:11
Il galleggiamento di un corpo dipende dalla sua massa e dalla massa di liquido che sposta (il ben noto principio di Archimede). Nel caso di veicoli che planano sull'acqua con profili alari come gli aliscafi la spinta verso l'alto è invece data dalla portanza delle ali, dipendente dal profilo e proporzionale alla superficie. Per generare portanza serve velocità, tanto più alta quanto più l'oggetto è pesante. Ecco, a questo punto mi viene qualche dubbio che abbiano fatto i calcoli giusti. Mi sembrano tanto ridotte quelle ali e tanto bassa la velocità che... ragazzi, io una botta di conti la farei ancora, così tanto per sicurezza ok? :-)
Ritratto di polo1
20 dicembre 2016 - 16:02
Ciao, questa "tecnologia" nonché chiamata foil sta prendendo piede nella nautica partendo dai semplici kite a windsurf ai catamarani (vedi progetto maserati)
Ritratto di Dr.Torque
20 dicembre 2016 - 17:17
Sì, ho visto le applicazioni che tu citi. Ciononostante questi renders continuano a sembrarmi un po' ottimistici. Grazie comunque per la precisazione.
Ritratto di caronte
20 dicembre 2016 - 23:02
Vorrei fare un giro su quel taxi.

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