COMPLEANNO SPAGNOLO - Giusto 60 anni fa, nel maggio del 1957, la Seat lanciò la sua Seiscientos, che poi non era altro che la Fiat 600, che la casa torinese aveva presentato nel 1955. Quando l’ente spagnolo delle partecipazioni statali (da cui dipendeva la Seat) decise di sostenere il settore dell’auto, promosse una intesa con la Fiat in base a cui quest’ultima concedeva alla Seat il consenso per la produzione su licenza della piccola ed economica utilitaria che stava guadagnando le simpatie di tanta gente, cui offriva la possibilità di diventare automobilisti.
DOPPIA VITA DI SUCCESSO - Come in Italia, anche in Spagna il modello ottenne grande successo, diventando il primo tassello importante della collaborazione tra le due case Seat e Fiat, proseguita poi fino al 1982. La Seat Seicientos divenne in breve il modello di riferimento nella Spagna della rinascita (ne furono vendute poco meno di 800 mila), avviando così il fenomeno della motorizzazione nel paese iberico. Così, pur rimanendo simbolo dell’italianità a motore, la Fiat 600 divenne anche un’icona spagnola, appunto con le insegne della Seat e con il nome di Seicientos. Non stupisca allora che nei gironi scorsi la Seat abbia voluto festeggiare i 60 anni della Seiscientos portandone una perfettamente restaurata al salone di Barcellona.
VITA, OBLIO E RINASCITA - La Seat Seicientos in questione è un esemplare “cabriolet” (con capote telata su tutto il padiglione), uscita dalla fabbrica nel 1965 per andare a fare felice il suo proprietario. Dopo una dignitosa carriera, la vettura finì nel dimenticatoio avviandosi a diventare un ferrovecchio, se non fosse che un paio d’anni fa è stata ritrovata dopo 25 anni di abbandono. È nato allora il progetto di restaurarla per riproporla alla nostalgia dei più anziani e farla conoscere ai più giovani. Il lavoro è stato lungo e impegnativo. Le ore di lavoro sono necessarie sono state 1.500, i ricambi utilizzati invece ammontano a mille pezzi originali. Ma ancora più impegnativo è stato ritrovare i tanti (un migliaio anche in questo caso) pezzi che nel corso degli anni sono stati modificati. Uno sforzo che lascia intuire le difficoltà superate per arrivare al risultato.
UN LUNGO LAVORO - Per quanto riguarda il lavoro di recupero e restauro dell’esemplare esposto a Barcellona, si tratta di una versione “cabriolet”, cioè con il tettuccio in tela che si apriva per tutta l’ampiezza della copertura. Il motore è il 4 cilindri Fiat di 633 cc. Tra i pezzi originali, la Seat ha segnalato il volante e i caratteristici comandi sulla plancia. Realizzato ex novo è stato invece il tessuto dei rivestimenti: un pied di poule bianco e nero identico a quello dell’epoca. Infine la carrozzeria: una volta restaurata è stata riverniciata, impiegando 15 litri di vernice color grigio-azzurrino uguale a quella usata nel 1965.