PIÙ FRONTI - Da qualche anno la Seat ha intrapreso una profonda trasformazione, da casa automobilistica sta diventando un’azienda che si occupa di mobilità a tutto tondo. La strategia è offrire il veicolo più adatto ed economico a seconda del tipo di utilizzo: sono stati annunciati perciò il monopattino elettrico eXS, per i brevi spostamenti in città, e il prototipo della microcar Minimò, uno stretto e corto quadriciclo biposto (i sedili sono in “fila”) studiato per i servizi di car sharing. In questo scenario le auto tradizionali restano ideali per chi deve effettuare lunghi viaggi o ha bisogno di spazio. A completare la famiglia di veicoli arriva lo scooter elettrico Seat eScooter, in vendita dal 2020 a privati e società e presentato oggi allo Smart City Expo di Barcellona, rassegna fra le principali al mondo nell’ambito della mobilità e delle città intelligenti.
FINO A 115 KM CON UN PIENO - Il Seat eScooter ha un motore elettrico da 15 CV, può essere guidato anche dai sedicenni con la patente A1 e ha prestazioni in linea con gli scooter di 125 cc, perché raggiunge i 100 km/h di velocità massima e scatta da 0 a 50 km/h in 3,8 secondi, stando alle informazioni diffuse dalla casa spagnola. L’autonomia è fino a 115 km con una carica delle batterie, che sono poste tra la pedana e la ruota posteriore e sono estraibili e trasportabili a mo’ di trolley; diventa così facile caricarle in ufficio o casa, senza dover portare lo scooter presso una colonnina. Unico neo il peso elevato di 30 kg. Lo scooter, prodotto dalla spagnola Silence, pesa 105 kg senza batterie, ha un freno a disco su entrambe le ruote e contiene due caschi nel vano sottosella; può connettersi ad un app per smartphone, così da informare il proprietario sull’autonomia residua e ricordagli dov’è parcheggiato. Il suo aspetto è moderno e curato. Non ci sono ancora indicazioni ufficiali riguardo al prezzo del Seat eScooter, che potrebbe aggirarsi intorno ai 6.500-7.000 euro.
NASCE UNA SPECIFICA DIVISIONE - Il Seat eScooter e gli altri veicoli per la mobilità alternativa rientrano sotto la gestione della nuova divisione Seat Urban Mobility, che dialoga con le le pubbliche amministrazioni nell’ottica di integrare i nuovi servizi di trasporto a quelli già presenti. Fra i compiti della Seat Urban Mobility c’è anche quello di stringere accordi con le società specializzate che si occupano della produzione dei veicoli: la casa spagnola ad esempio si è rivolta alla Segway, che realizza il monopattino eXS, per dotarlo di una batteria maggiorata al fine di aumentarne l’autonomia a 65 km. La divisione ha assunto il controllo anche del programma Respiro, dal nome della società di car sharing acquistata dalla Seat nel 2018: noleggia auto a Madrid con una formula di pagamento in base al tempo di utilizzo.