FORNITORE DI SOLUZIONI - In contemporanea allo Smart City Expo World Congress 2017 di Barcellona (la fiera delle soluzioni per la città sostenibile di domani) apre ufficialmente il Seat Metropolis:Lab, i cui lavori sono, in realtà, iniziati lo scorso aprile: promosso dalla casa automobilistica spagnola e dalla città catalana, è un centro di ricerca che riprende la struttura agile delle startup e punta a promuovere e sviluppare nuove soluzioni di mobilità cittadina, compresa quella relativa all’automobile. D’altra parte, come ha ricordato lo stesso presidente della Seat, Luca de Meo (foto qui sotto), alla cerimonia di presentazione, “oggi le persone non devono odiare l’auto, ma reimparare ad amarla”. Nei piani della Seat, il Metropolis:Lab è uno dei passaggi che la porteranno a giocare un ruolo di primo piano in campi quali la guida autonoma, elettrificata e sostenibile all’interno del gruppo Volkswagen. Già i primi progetti, come il sistema di integrazione dell’assistente vocale Alexa di Amazon in auto (ancora non disponibile in Italia), sono stati sviluppati interamente in casa e poi ceduti agli altri marchi del gruppo.
APP E MII ELETTRICHE - Il primo prodotto del Seat Metropolis:Lab è l’app per cellulari About It, pensata per migliorare la mobilità nella città di Barcellona: mostra, per esempio, le zone in cui sono in corso lavori (possibile causa di rallentamenti) o dove avvengono statisticamente più incidenti stradali. Non mancano poi altri progetti in corso, come quelli di ride-sharing: persone che frequentemente raggiungono la medesima destinazione (come un posto di lavoro tutte le mattine) possono condividere la stessa auto in maniera flessibile grazie a un’app, riducendo così il numero di veicoli in circolazione. Al proposito, i dipendenti del Seat Metropolis:Lab avranno a breve a disposizione 10 prototipi di Mii elettriche (nella foto più in basso, la cui produzione in serie è stata, però, esclusa) da usare in condivisione. Un altro progetto-pilota (in verità già partito a Wolfsburg, e che verrà esteso a breve a Barcellona) interesserà i bus-on-demand, capaci di variare in tempo reale e in maniera intelligente il percorso per adattarsi alle esigenze dei passeggeri.
CONTROLLO A DISTANZA - Sullo stand della casa al Smart City Expo World Congress 2017 è stato presentato invece il prototipo Leon Cristobal (nella foto più in alto): prende il nome dal santo protettore dei viaggiatori e degli automobilisti e serve a mostrare sistemi di sicurezza che potrebbero arrivare in futuro sulle auto di serie. Se molti di essi non sono una novità (come l’etilometro che inibisce l’avviamento se rileva un tasso alcolico troppo elevato, o la scatola nera che registra dati e video di cosa avviene in caso di incidente), più innovativo è invece il “come” essi sono stati sviluppati: per esempio, quando l’auto riconosce che il guidatore ha bevuto troppo, lo invita a chiamare un taxi o il proprietario della vettura (come, nel caso dei giovani, il genitore). Quest’ultimo può, dal cellulare, decidere di “sbloccare” la vettura, magari impostando limiti alla velocità o far sì di essere avvisato se la vettura si allontana da un’area da lui definita.
RISPONDI CON UN TASTO - Sempre dal cellulare, il proprietario può controllare i luoghi e le velocità raggiunti dall’auto quando è guidata da altri, mentre la funzione “angelo custode” attiva in un solo colpo tutti i sistemi di sicurezza della vettura. Interessante sulla Leon Cristobal anche il sistema multimediale che permette di rispondere a un messaggio in arrivo con un solo pulsante virtuale sullo schermo, per evitare distrazioni alla guida: il contenuto del testo da inviare è riassunto in un semplice disegno stilizzato (per esempio, un punto interrogativo accanto a un puntatore su una mappa per dire “dove sei?”) e l’auto ha la capacità di apprendere con l’uso e suggerire i “tasti” più adatti in base al mittente. Curioso, infine, lo specchietto retrovisore centrale che, al tocco di un tasto, diventa uno schermo che mostra quanto viene inquadrato dalla telecamera posteriore grandangolare: si evitano così le i punti “ciechi” e si aumenta il campo visivo nelle manovre.