AUTONOMA E CONDIVISA - Come sarà l’auto del domani? Se ne è discusso all’Automotive Disruption Radar, uno degli eventi che parlano di futuro organizzati, fra il 15 il 18 marzo, nell’ambito della Milano Digital Week. Andrea Marinoni, senior partner della società di consulenza Roland Berger Italia, ha iniziato citando un numero impressionante: al mondo, ogni anno, ci sono 1,3 milioni di morti per incidenti stradali. Inoltre, ogni vettura viene usata una sola ora al giorno; per il resto del tempo, occupa spazio inutilmente. Tutto questo, secondo Marinoni, è destinato a cambiare grazie allo sviluppo del car sharing e della guida autonoma. Che vanno di pari passo: la condivisione, già oggi prevista nelle grandi città, sarà indubbiamente facilitata quando potranno circolare vetture senza guidatore, che sarà possibile chiamare tramite una app. Certo, servirà ancora del tempo: anche per le auto più sofisticate, per un discorso tecnico e normativo la responsabilità della guida è lasciata a chi sta al volante. Ma è un futuro inevitabile, che già oggi vede interessati il 45% dei guidatori (a patto che sia conveniente) e che dovrebbe portare (Marinoni ipotizza a partire dal 2025-2030) a una progressiva riduzione delle vendite e, poi, delle auto circolanti: ce ne saranno meno perché, grazie alla condivisione, ogni singolo esemplare verrà utilizzato di più. Un altro tema caldo, considerando che il 17% della CO2 prodotta al mondo è legata al traffico, è quello delle auto a motore elettrico. Anche qui, la previsione a livello globale è di un cambiamento molto progressivo: nel 2025 si stima che il 10-15% delle auto vendute sarà elettrico, mentre le ibride saranno tra il 20 e il 32%. E il resto, cioè la maggioranza? Ancora a benzina o a gasolio.
ODIO E AMORE - Barbara Galli, direttore della Business Unit Mobility della società di ricerche di mercato Doxa, ha invece presentato i risultati di analisi sulla mobilità specifiche per l’Italia (altre informazioni sono qui). Ebbene, oggi il 31% degli intervistati, se pensa agli spostamenti, non ne ha un’immagine positiva: si immagina “intrappolato” nel caos. Ma è anche vero che il 20% parla di “opportunità di essere liberi” e un 10% addirittura della scoperta del viaggio. Insomma, al di là del tran tran quotidiano, muoversi ha ancora un certo fascino. E che cosa vorrebbero per il futuro gli italiani? La risposta più gettonata (il 34%) parla di “efficienza ecologica”, ovvero un mix tra possibilità di non spendere troppo e, al contempo, di preservare il pianeta e ridurre l’inquinamento nocivo per l’uomo. A questo punto, Doxa ha voluto verificare se gli italiani si stanno interessando all’argomento “diesel, che fare”, legato alle emissioni inquinanti di questo tipo di motori e alle conseguenze sulla libertà di circolazione in alcune città. Ebbene, monitorando i social network, si è visto che ogni giorno vengono pubblicati 170 post al proposito, e nel corso dell’ultimo anno il numero di italiani intenzionato a scegliere un’auto a benzina, a gas o ibrida è cresciuto sensibilmente. Paolo D’Ammassa, Ceo dell’agenzia di comunicazione Connexia, ha infine tratteggiato le possibilità che si aprono, con il progredire della tecnologia, anche nell’ambito dell’acquisto di un’auto. Per esempio, grazie alla realtà aumentata, in alcuni paesi è già possibile esaminare da vicino e provare (in maniera virtuale, ma assai realistica) l’automobile cui si è interessati, senza uscire di casa. Anche se, per ora, chi vuole davvero acquistare fa sempre seguire una visita in concessionaria…