IN PISTA, MA NON PER CORRERE - In occasione del primo appuntamento del Ford Safety Tour, svoltosi il 29 giugno all’Autodromo di Monza, abbiamo avuto l’opportunità di toccare con mano i dispositivi di sicurezza della casa, provando in un’area riservata le soluzioni già adottate dalle vetture della casa americana. E i tecnici della Ford hanno svelato in anteprima anche quello che ci riserva il prossimo futuro.
Il comando per attivare il Lane Keeping Aid.
UN LABORATORIO VIAGGIANTE - Il Safety Tour prevede una parte teorica e una pratica. La prima si svolge in un camion-laboratorio, dove viene illustrato il funzionamento dei dispositivi di sicurezza; la seconda ha luogo direttamente a bordo di automobili. Abbiamo cominciato il test su una Focus Wagon 1.6 TDCi Titanium, mettendo alla prova il Lane Keeping Aid. Con una vibrazione sul volante, il sistema avverte il pilota se supera la linea di mezzeria senza aver messo la freccia: è il comportamento tipico di chi è affaticato e sta per cedere a un colpo di sonno. Se il guidatore non reagisce immediatamente riportandosi nella sua carreggiata, il sistema interviene direttamente sullo sterzo, facendo quello che dovrebbe fare chi è al volante. Nel corso del test, il dispositivo ha funzionato, anche quando le strisce della segnaletica sull’asfalto non erano certo “fresche”.
Grazie a un sensore nel parabrezza, l'Active City Stop frena automaticamente l'auto (entro i 30 km/h).
SI FERMA (E PARCHEGGIA) DA SOLA - La prova è proseguita con l’Active City Stop: funziona entro i 30 km/h, sfruttando un sensore nel parabrezza in grado di riconoscere un ostacolo sulla traiettoria dell’auto, calcola in tempo reale l’intensità della frenata e interviene per evitare la collisione. Nel test, il dispositivo ha funzionato a dovere, evitando l’impatto contro il muro realizzato con grossi cubi di plastica, fermando il veicolo con una potente “inchiodata”, salvandoci così da un ipotetico urto contro una macchina ferma, e, come minimo, facendoci risparmiare migliaia di euro dal carrozziere. Ci ha lasciati un po’ perplessi, invece, l’effettiva utilità dell'Active Park Assist, studiato per rendere più semplici i parcheggi in fila indiana. Verificato che lo spazio sia sufficiente alla manovra, il sistema gira automaticamente lo sterzo, e il guidatore ha solo il compito di dosare il gas e inserire le marce. L’Active Park Assist lavora quando lo spazio per parcheggiare supera di almeno il 20% la lunghezza della vettura: niente male rispetto ai primi sistemi (di altri costruttori) che richiedevano come minimo dai 120 ai 140 cm.
Le informazioni del Traffic Sign Recognition sono riportate nello schermo centrale del cruscotto.
IL “SALVA-MULTE” - Utile, per salvare i punti della patente… e il portafogli, il Traffic Sign Recognition, un sistema che “legge” i segnali stradali legati alla sicurezza. Così, riconosce i limiti di velocità (allertando con un cicalino se vengono superati) e persino i divieti di sorpasso, mostrando gli avvisi sul display del computer di bordo. L’abbiamo messo alla prova nelle vie attorno alle mura del parco di Monza, dove spesso si appostano le pattuglie della stradale con l’autovelox, e dobbiamo dire che si è rivelato affidabile e preciso.
La cintura di sicurezza con incorporato l'airbag.
PENSA AGLI ANZIANI E AI BAMBINI - Il piatto forte, tuttavia, non è ancora disponibile nelle auto oggi in produzione: si tratta delle cinture di sicurezza posteriori con airbag integrati, appena montate sulla Ford Explorer destinata al mercato americano (leggi qui per saperne di più), e in arrivo in Europa nel 2012 (forse sulla Mondeo). La cintura, che appare un po’ “imbottita”, integra il “pallone” che, gonfiandosi in caso di urto (senza, peraltro, fare troppo rumore) riduce di circa cinque volte la pressione del nastro sul corpo rispetto a una normale cintura di sicurezza: una soluzione studiata in special modo per proteggere meglio i bambini e gli anziani, che possono subire traumi al torace o al collo a causa dell’azione violenta delle cinture tradizionali.
PRESIDIANO GLI INCROCI - E non è mancato uno sguardo sul futuro non immediato (si parla di qualche anno di attesa): riguarda lo Smart Intersection System (nel disegno sopra), ancora in fase di sperimentazione. Il sistema, che avverte il guidatore del pericolo di collisione con altri veicoli in corrispondenza di grandi incroci cittadini, funziona con l'ausilio di box posizionati sulle strade: emettono onde radar che dialogano con le vetture e avvisano chi sta guidando del pericolo di incidente.