CONDANNATO IL TITOLARE - Il giudice monocratico del Tribunale di Avellino ha emesso la sentenza nei confronti degli imputati per l’incidente avvenuto il 28 luglio 2013 sulla A16, ad Avellino, in cui un bus precipitò da un viadotto autostradale (qui sotto il video della ricostruzione). Persero la vita 40 persone, 38 morirono sul colpo e altre 2 in ospedale poche settimane dopo. La pena massima è stata inflitta al titolare della ditta di trasporti, nonché proprietario del bus: 12 anni di reclusione, il giudice ha accolto integralmente la richiesta formulata dalla Procura; oltre ad essere stato ritenuto responsabile delle pessime condizioni del bus (immatricolato nel 1985 e con 800 mila km percorsi), non aveva sottoposto l'automezzo a revisione.
ASSOLTO L’AD DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA - L’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci, nei cui confronti la Procura aveva chiesto 10 anni di reclusione, è stato assolto, così come l'ex condirettore generale e alcuni dirigenti. L’accusa sosteneva che le barriere contro cui il bus impattò avrebbero potuto reggere il colpo se i perni che le ancoravano al terreno non fossero stati corrosi dal sale che, in quel tratto dell'autostrada, viene impiegato per fronteggiare neve e ghiaccio. Altri dirigenti di Autostrade per l’Italia sono stati condannati; stessa sorte per un funzionario della Motorizzazione civile di Napoli, responsabile di non aver assolto alla sua funzione di vigilanza e controllo, con cui avrebbe impedito la circolazione del bus, e quindi la strage.
LO SDEGNO DEI FAMILIARI - Dopo la lettura della sentenza da parte del Giudice di primo grado si sono verificati disordini fuori dall’aula. Ad accogliere gli avvocati difensori degli imputati un lungo applauso sarcastico da parte dei familiari delle vittime, che hanno inveito contro Castellucci e contro lo stesso Giudice, con toni a tratti minacciosi.
L’INCIDENTE - Poco dopo le otto di sera del 28 luglio 2013, il bus carico di pellegrini faceva rientro da una gita a Telese Terme (Benevento) e a Pietrelcina. Nel tratto di discesa dell'A16 Napoli-Canosa, nel territorio di Monteforte Irpino, l’impianto frenante del bus si danneggiò improvvisamente; il veicolo percorse un chilometro senza freni sbandando pericolosamente e andò a sbattere contro una quindicina di auto che si trovavano sul suo percorso. L’autista, nel disperato tentativo di frenare la corsa del bus si affiancò alle barriere protettive del viadotto Acqualonga, le quali cedettero di netto e lo fecero precipitare nel vuoto da un'altezza di 40 metri.