POLEMICHE A MILANO - I tassisti milanesi non ci stanno. Ieri hanno scioperato per protestare contro Uber, il servizio di noleggio auto con conducente tramite app (nato a San Francisco, procura un autista personale a chiunque e in qualsiasi momento, a un semplice tocco dello schermo dello smartphone). Contro Uber, già il 29 gennaio scorso decine di tassisti avevano indetto una protesta a Milano, accettando le chiamate, ma non presentandosi a destinazione. Per i tassisti, Uber fa concorrenza sleale, perché fornisce un servizio uguale al loro ma senza avere le stesse (costose) licenze; in effetti, alcune tra le amministrazioni delle città (negli Stati Uniti e in Europa) nelle quali il servizio è attivo stanno cercando di regolarizzarlo.
DALLO SCONTRO ALLO… SCONTO - La società americana però tira dritto, sostenendo di fornire un'applicazione che favorisce l’incontro di domanda e offerta, limitandosi a mettere in contatto un compratore e un venditore. E rilancia, offrendo sconti del 20% proprio nel giorno dello sciopero dei tassisti, con conseguente boom di richieste. Uber, a riguardo, ha anzi già anticipato che, ogni qual volta ci sarà uno sciopero dei taxisti, le tariffe delle sue auto si abbasseranno del 20%: un taglio automatico e valido negli orari dello stop del servizio.