SEGNALI DI PACE - Arrivano segnali di pace nella nota guerra tra Uber e i taxisti italiani: la compagnia americana fornitrice di noleggio auto con conducente ha stretto infatti una collaborazione con il consorzio ItTtaxi, il più grande gestore delle prenotazioni di auto bianche in Italia. Sono 12.000 i taxisti aderenti alle principali sigle di radiotaxi del consorzio, operatori che potranno quindi accedere alla piattaforma di Uber. Grazie all’accordo si amplia così il bacino dei clienti per i taxisti, che però dovranno far fronte a una commissione per ogni corsa accettata sulla piattaforma statunitense. Sebbene non si conosca ancora nel dettaglio la cifra, pare sia tra il 6% e il 7% sul totale del servizio.
LA DECISIONE È DEL TAXISTA - Al taxista spetta la decisione finale, sarà infatti il conducente delle auto bianche a confermare la propria adesione all’iniziativa tra le due società, essendo l’accordo stipulato tra due operatori del settore e non con la categoria dei taxisti.
TUTTI I TAXI DEL MONDO - I taxisti di Roma, Milano, Bologna e Torino saranno i primi a poter accedere ai servizi di Uber, nella capitale già a giugno. Grazie all’integrazione tra le due piattaforme (quelle di Uber e del consorzio ItTaxi) i conducenti vedranno le chiamate provenienti da Uber direttamente sul loro cruscotto. La società californiana ha inoltre grandi aspirazioni, afferma infatti di voler ottenere la registrazione di tutti i taxi del mondo sulla propria piattaforma entro il 2025. Mentre nel Regno Unito è al lavoro per una app della mobilità capace di concentrare treni, aerei, prenotazioni di hotel oltre ovviamente agli spostamenti su strada.