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La tecnologia “furba” di Uber per sviare i controlli

04 marzo 2017

Secondo il NYT, Uber userebbe un sistema capace di individuare le autorità di controllo per fornirgli un quadro falso della realtà.

La tecnologia “furba” di Uber per sviare i controlli

PAROLA DI UOMINI UBER - Nelle sue pagine dedicate alla tecnologia, il quotidiano americano New York Times ha pubblicato un servizio in cui riporta le dichiarazioni di quattro addetti o ex addetti di Uber, i quali riferiscono come la società utilizzi un programma che è in grado di rilevare le attività di controllo delle autorità che intendono verificare la natura dei servizi prestati da Uber (per esempio la magistratura). E il sistema non si limita a rilevare: provvede anche a inviare informazioni che danno luogo a un quadro diverso dalla realtà, così da ingannare i controlli.

SI CHIAMA GREYBALL - Il sistema si basa su un programma chiamato Greyball, che secondo quanto scritto dal New York Times sarebbe stato usato per la prima volta a Boston, per poi essere “esportato” a Parigi, Las Vegas, Australia, Sud Corea e Cina. Secondo Uber, però, l’origine di Greyball non sarebbe legata a obiettivi fuorvianti nei confronti delle autorità di controllo: il programma è nato infatti come parte di uno programma chiamato VTOS, che sta per “violation of terms of service,” cioè violazione delle regole di servizio, adottato nel 2014 da Uber per individuare chi fa un uso improprio dei suoi servizi.



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Ritratto di Borgo82
5 marzo 2017 - 19:14
Ma a noi poveri italiani che a breve dovremo rinunciare a Uber cosa interessa quest'articolo?
Ritratto di walter montorsi
6 marzo 2017 - 14:04
Se si continua a subire passivamente la lobby dei taxisti, NULLA
Ritratto di caronte
8 marzo 2017 - 10:32
Ci sono molte aziende che controllano i loro dipendenti e i clienti e poi fanno anche altro poveri cittadini di tutto il mondo siamo sempre sotto controllo da più parti.
Ritratto di Mustang1
2 aprile 2017 - 11:04
"poveri italiani che a breve dovremo rinunciare a Uber" ??? "subire passivamente la lobby dei tassisti" ??? o my God !!! Borgo82 e Walter ma che cazzo dite ? Lo sapete chi ha fondato Uber ? La Goldman Sachs E' una delle più grandi banche d'affari del mondo, che si occupa principalmente di investimenti bancari e azionari, di risparmio gestito e di altri servizi finanziari, prevalentemente con investitori istituzionali (multinazionali, governi e privati). Con un investimento di 200 milioni di dollari la Goldman Sachs ha creato questa applicazione e va a carpire il lavoro reale in tutte le più grandi metropoli del pianeta. In cambio offre un lavoro che precarizza centinaia di driver che quando se ne accorgono ricorrono in tribunale come stanno facendo negli USA. E i tassisti sarebbero una lobby ? Le tariffe Taxi in Italia sono alla pari di quelle europee con la grande differenza che la benzina in Italia costa molto di più e ...le tasse pure e non costiamo una lira allo Stato italiano. I tassisti italiani con il loro lavoro ci campano e noi saremmo la lobby da temere ? Vergogna, andate a leggervi cos'è la Goldman Sachs ...altro che lobby, leggete ! "Il 16 aprile 2010, la Securities and Exchange Commission (SEC), l'autorità di controllo dei mercati finanziari statunitensi, ha multato Goldman Sachs, per 550 milioni di dollari per avere frodato i propri risparmiatori, nel 2007 con la vendita di titoli tossici subprime, chiamata Crisi dei subprime e che ha avuto come conseguenza la Grande recessione del 2008. In particolare è stata censurata la comunicazione che il [fondo speculativo] Paulson & Co aveva avvisato che le azioni vendute da Goldman e garantite delle agenzie di valutazione del rischio, non fossero sicure. La perdita per gli investitori è stata di oltre un miliardo di dollari. Al centro dello scandalo vi sarebbe il titolo Abacus 2007-AC1, un complesso sistema, attraverso il quale la banca d'affari avrebbe di fatto truffato i propri clienti, tra i quali figurano anche grandi istituzioni finanziarie internazionali.L'apertura di questo procedimento giudiziario ha spinto al ribasso molti titoli bancari nelle borse europee e statunitensi. Il procedimento è stato formalizzato dalla SEC non con un voto unanime, come accaduto in passato per casi di tale portata, ma con un voto a maggioranza che ha visto i 3 membri della commissione di nomina democratica votare a favore, e i due membri di nomina repubblicana votare contro.[9] Poiché ciò è avvenuto mentre al Senato era in discussione la riforma finanziaria delle banche di Wall Street, voluta dal presidente Barack Obama, è stato ipotizzato che questo caso fosse stato portato avanti per mettere in difficoltà quanti si opponessero a tale riforma. Un gruppo di membri del Congresso ha scritto alla presidente della SEC per protestare, mentre Obama ha negato alcun coinvolgimento politico nel caso. Il 9 settembre 2010 la Financial Conduct Authority (FCA), commissione di vigilanza delle società e della borsa del Regno Unito, multa Goldman Sachs, per 31 milioni di dollari per avere frodato i propri risparmiatori londinesi, nel 2007. Fabrice Tourré, 31 anni, trader di Abacus e direttore esecutivo di Goldman Sachs, è l'unico dirigente imputato. Agli altri manager sono stati dati bonus anche durante la fase più acuta della crisi. Da queste vicende è conseguita una perdita di valore dei titoli Goldman Sachs sul mercato azionario. Il 12 aprile 2012, la Securities and Exchange Commission (SEC), l'autorità di controllo dei mercati finanziari statunitensi, ha multato Goldman Sachs, perché dal 2006 al 2011, si svolgevano riunioni segrete tra trader e analisti commerciali della banca che raccomandavano strategie di acquisto, di vendita con la fissazione dei target o prezzi obiettivo, su titoli e asset per conto di un gruppo ben selezionato di clienti. La multa di 22 milioni di dollari, è suddivisa in 11 milioni di dollari alla SEC e 11 milioni di dollari alla Financial Industry Regulatory Authority. Il 12 maggio 2015, la Financial Industry Regulatory Authority (FINRA), l'autorità di autoregolamentazione dei broker ha multato Goldman Sachs che pagherà alla National Australia Bank (NAB) 80 milioni di dollari più 60 milioni di interessi per la vendita di titoli garantiti da mutui, mascherando il conflitto di interessi con i propri clienti tramite omissioni materiali ed errori nelle documentazioni. Diverse polemiche suscita, in generale e in particolare riguardo a Goldman Sachs, il fenomeno conosciuto come revolving doors (in inglese: "porte girevoli"), per cui determinate persone passano da responsabilità pubbliche a ruoli di vario genere all'interno della banca d'affari e viceversa, configurando un potenziale conflitto di interessi. I casi più controversi riguardano il ruolo di diversi dirigenti nel contesto della grande recessione, come ad esempio Henry Paulson: Segretario del Tesoro degli Stati Uniti dalla metà del 2006 al gennaio 2009, ha lavorato in Goldman Sachs a partire dagli anni settanta fino a diventarne direttore operativo (1994-1999) e amministratore delegato (1999-2006).[15] Il lobbista della Goldman Sachs Mark Patterson è stato poi posto alla testa dello staff del Segretario del Tesoro Timothy Geithner, nonostante il presidente Barack Obama, nella sua campagna presidenziale, avesse promesso che l'influenza dei lobbisti nella sua amministrazione sarebbe stata fortemente ridimensionata.[16] Nel febbraio 2011, il Washington Examiner riporta che Goldman Sachs nel 2008 ha intensamente finanziato la campagna presidenziale di Obama del 2008 e che il suo chairman Lloyd Blankfein ha visitato la Casa Bianca almeno dieci volte. Altri dirigenti di Goldman Sachs che hanno ricoperto ruoli pubblici negli USA: Robert Rubin, Segretario al Tesoro degli Stati Uniti d'America dal 1995 al 1999, socio dal 1966 al 1992 della banca e co-presidente della stessa dal 1990 al 1992. Robert Zoellick, Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d'America dal 2001 al 2005 e presidente della Banca Mondiale dal 2007, è stato managing director di Goldman Sachs dal 2006 al 2007. Joshua Bolten, capo di gabinetto della Casa Bianca di George W. Bush dal 2006 al 2009 è stato direttore esecutivo di Goldman Sachs International a Londra dal 1994 al 1999[. Il dibattito sulle "porte girevoli" di Goldman Sachs si è riaperto in Europa in occasione delle crisi di governo nazionali di fine 2011, in particolare in Grecia e Italia. Alcuni hanno accusato la società di esercitare influenze poco trasparenti su economia e politica.[20] Altri hanno spiegato come sia comprensibile che persone che hanno ricoperto ruoli pubblici vengano assunte a diverso titolo da Goldman Sachs per la loro competenza o per il loro networking, non vedendo in questo nulla di strano (o al limite un fenomeno "non particolarmente commendevole"), e criticando come infondate le teorie tendenti al cospirazionismo. Alcune persone notorie che hanno avuto rapporti a vario titolo con Goldman Sachs e che hanno assunto incarichi di rilievo in Europa sono: Mario Draghi, Governatore della Banca d'Italia dal 2006 al 2011 e della Banca centrale europea dal 2011, è stato vicepresidente di Goldman Sachs per l'Europa dal 2002 al 2005[25][26] Gianni Letta, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nei governi guidati da Silvio Berlusconi. Mario Monti, Commissario europeo dal 1994 al 2004 e Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 2011 al 2013, è stato consulente di Goldman Sachs. Lucas Papademos, primo ministro della Grecia dal 2011 al 2012[26] Altre persone che nel corso della loro vita hanno avuto rapporti con Goldman Sachs e che hanno assunto rilevanti incarichi di governo: Mark Carney, governatore della Banca del Canada dal 2008 al 2013, quando è divenuto governatore della Bank of England, e presidente del Financial Stability Board dal 2001, ha lavorato per tredici anni alla Goldman Sachs. Romano Prodi, presidente dell'IRI dal 1982 al 1989 e dal 1993 al 1994, Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana dal 1996 al 1998 e dal 2006 al 2008 e presidente della Commissione Europea dal 1999 al 2004, è stato consulente della banca d'affari dal 1990 al 1993 e dopo il 1997. Massimo Tononi, sottosegretario all'Economia del secondo governo Prodi dal 2006 al 2008 e presidente di Borsa Italiana dal 2011, è stato partner e advisory director della banca d'affari.
Ritratto di Mustang1
2 aprile 2017 - 11:12
...dimenticavo: sapete le tariffe che applica Uber ? Più alte di quelle dei Taxi. Uber applica un logaritmo che sentenzia: "maggiore è la richiesta maggiore è la tariffa". Indovinate a Roma quanto chiedeva Uber durante lo sciopero dei tassisti nello scorso mese di Febbraio 2017 ? Dalla Stazione Termini a Piazza Venezia chiedevano 40 Euro contro la media di circa 7 Euro se prendi il Taxi. Dall'Aeroporto di Fiumicino al centro di Roma Uber ha chiesto fino a 500 Euro contro i 48 euro se prendi il Taxi (tariffa predeterminata imposta dal Comune di Roma). Questi sono i fatti e i retroscena della vera grande lobby che è Goldman Sachs (leggi Uber). meditate gente meditate