LA POTENZA DELL’IA - Il progetto Green Light di Google prevede l’impiego dell’IA per rendere il traffico più scorrevole e quindi ridurre l'inquinamento. Ciò è possibile grazie all’utilizzo dei dati raccolti da Google Maps (prendono in considerazione la struttura, i modelli di traffico e la programmazione dei semafori di ogni incrocio) e alla potenza degli algoritmi di intelligenza artificiale.
NESSUNA MODIFICA STRUTTURALE - Una volta che vengono processate tutte queste informazioni, l’algoritmo formula raccomandazioni per l'ottimizzazione dei semafori, che possono essere prese in considerazione dagli ingegneri del traffico locali, andando a modificare la durata del semaforo rosso in base al flusso di auto. Le eventuali modifiche non si limitano a un singolo semaforo, ma possono coordinare più incroci adiacenti. Un elemento positivo è che il Green Light di Google non richiede alcuna modifica all’infrastruttura esistente.
RIDURRE LE SOSTE - Secondo alcuni recenti studi, l'inquinamento nelle intersezioni cittadine può essere 29 volte superiore rispetto alle strade aperte, e la metà di esso deriva dall'arresto e dall'avvio dei veicoli. Secondo i primi dati emersi dalle sperimentazioni di Google, attraverso l’impiego dell’AI è possibile ridurre le soste del 30% e le emissioni negli incroci fino al 10%. Il progetto Google Green Light è già attivo in 12 città: Seattle (USA), Rio de Janeiro (Brasile), Manchester (Regno Unito), Amburgo (Germania), Budapest (Ungheria), Haifa (Israele), Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), Bangalore, Hyderabad, Kolkata (India), Bali e Jakarta (Indonesia), con un impatto su 30 milioni di viaggi in auto al mese. Google spera di espandere il progetto durante il corso del 2024.