VERBOTEN - Divieto di usare Uber: il Tribunale di Francoforte ha stabilito che l'applicazione californiana - che permette di noleggiare un'auto con conducente e concordare la tariffa prima di partire - non può essere usata, perché l'omonima azienda che realizza l'applicazione non ha i permessi necessari previsti dalla legge tedesca. In altre parole, utilizzarla significa fare concorrenza sleale ai tassisti con licenza, applicando tariffe troppo basse e non in linea con quelle di mercato e di non pagare le tasse - in altri termini, se non è un flagello, pare che poco ci manchi.
SICUREZZA UBER ALLES - Da un punto di vista legale, la corte regionale ha accolto l'istanza di quattro tassisti di Taxi Deutschland, un’associazione di categoria che offre anche un app per le prenotazioni dei taxi. L'azione legale intentata contro Uber fa leva sul fatto che quest'ultima non abbia i necessari requisiti (ovviamente, è una ricostruzione di parte, e tocca al tribunale decidere in materia) per quanto riguarda la sicurezza e l’assicurazione. Secondo la legge tedesca, i taxi devono essere in possesso di una licenza commerciale rilasciata delle autorità locali.
NON TUTTO UGUALE - Una bella tegola per la start-up statunitense, oggi quotata poco più di 18 miliardi di dollari (tra gli investitori figurano anche Goldman Sachs e Google) e presente in 45 paesi: la settimana scorsa aveva annunciato un'espansione delle sue attività in Germania, ma ora dovrà fare i conti con i giudici tedeschi. Ovviamente,
ricorrerà contro la decisione: si dia il via alle danze, quindi. Va tuttavia sottolineato in maniera netta come, in territorio tedesco, Uber operi con il servizio
Black (che implica l'uso di conducenti professionisti: in Italia è richiesto il certificato di abilitazione professionale) e
UberPop (
qui per saperne di più), aperto ai conducenti privati. È quest'ultimo a essere vietato dall'ordinanza di Francoforte, non il primo, anche se l'accusa di frode fiscale non fa certo distinzione tra i due: è l'eventuale materia per un'ordinanza distinta. Nello stesso modo in cui da noi Uber Black è (mal) tollerato (
qui per saperne di più) mentre UberPop dichiaratamente osteggiato (
qui la news). Non da una persona qualsiasi, ma da Maurizio Lupi. Che, di lavoro, fa il ministro dei Trasporti.
LA RISPOSTA DI UBER - “La Germania”, replica Uber, “è uno dei mercati europei dove stiamo sta crescendo più rapidamente. Continueremo a operare in Germania e ricorreremo contro la recente causa intentata da Taxi Deutschland a Francoforte. Crediamo che l'innovazione e la concorrenza portino vantaggi a tutti, utenti e driver. Non si può mettere un freno al progresso. Uber continuerà a operare in Germania offrendo anche il servizio di ridesharing UberPop. Settimana scorsa, intanto il Tribunale amministrativo di Amburgo ha cancellato il divieto contro Uber precedentemente stabilito dal ministero degli Affari economici della città. Il Tribunale ha considerato il divieto illegittimo dal punto di vista procedurale, in quanto l’autorità proibitoria non possiede la necessaria giurisdizione, nonché illegale perché non conforme al Passenger Transport Act”.