SULLA CRESTA DELL'ONDA - In vendita dal 1973, la berlina da famiglia Volkswagen Passat è il secondo modello di maggior successo nella storia del costruttore tedesco: in 45 anni ha raggiunto i 29 milioni di esemplari prodotti, circa 6 milioni in meno della Golf, ma oltre sette milioni in più del Maggiolino. Il traguardo dei 30 milioni sarà raggiunto dalla Passat edizione 2019, che entrerà in vendita nei primi mesi del prossimo con una serie di migliorie: sono attese novità per i fascioni, il sistema multimediale, le tecnologie di assistenza alla guida ed i motori, perché oltre alla versione aggiornata del diesel 2.0 TDI (l'unico disponibile oggi in Italia) verranno proposti molto probabilmente un benzina 1.5 e l'ibrido della versione Passat GTE. In vista dell'aggiornamento ripercorriamo la storia della media tedesca, che si è imposta anche per le sue qualità di “macina chilometri”.
NACQUE PICCOLA - La prima serie della Volkswagen Passat del 1973 era lunga soltanto 419 cm (l’attuale è 477 cm) ed era disponibile con la carrozzeria berlina a tre o cinque porte e station wagon. Lo stile era firmato da Giorgetto Giugiaro, che l’anno successivo avrebbe disegnato anche la prima Golf. I motori erano dei quatto cilindri a benzina di 1.3, 1.5, 1.6 litri e diesel 1.5. La seconda generazione arrivò nel 1981 e si fece più spaziosa, perché la lunghezza crebbe a 443 cm, mentre lo stile rimase squadrato, con grandi superfici vetrate e il portellone inclinato. Venne costruita anche in Cina e Sud Africa.
NEL 1988 LA RIVOLUZIONE - Per la terza generazione bisogna attendere il 1988, quando la casa tedesca cambiò registro, stravolgendo le linee, con forme più morbide e tondeggianti, il frontale senza la classica mascherina e una lunghezza che raggiunse i 457 cm. Fu la prima Passat basata su una meccanica della Volkswagen, perché le due generazioni precedenti avevano un pianale Audi. La quarta generazione debuttò nel 1993 e fu un profondo aggiornamento della terza, dovuto ai rinnovati particolari della carrozzeria, su tutti il frontale, che tornò ad avere la classica mascherina orizzontale. Dopo tre anni fu il turno della quinta generazione, un modello ridisegnato da cima a fondo con linee più moderne e una nuova piattaforma, la stessa dell'Audi A4.
ARRIVA LA PASSAT CC - Nel 1996 fu la volta della quinta generazione della Volkswagen Passat, che presentava una con una mascherina più grande e nuovi fanali posteriori, che un'altra volta fa da preludio ad una generazione tutta nuova: la sesta arriva nel 2005 e a differenza delle due precedenti non ha più un telaio condiviso con l'Audi, ma è basata su una piattaforma specifica per la Volkswagen (la stessa della Golf). Le novità sono la grande mascherina anteriore e le luci di forma irregolare, oltre alla versione sportiva Passat CC, una quattro porte con linee ispirate alle coupé. Il motore di punta è un sei cilindri 3.6, ma non mancavano i più tranquilli benzina 1.4 e diesel 1.6. A fine 2010 arrivò la settima generazione, che era in sostanza un aggiornamento della precedente, con un design rivisto e nuove tecnologie.
SI FA IN TRE - Nel 2014 fu la volta dell'ottava generazione, aggiornata nel look e con la nuova piattaforma MQB. Fra i motori c'è anche l'ibrido con batterie ricaricabili della Passat GTE. La media tedesca è disponibile anche in Cina e negli Stati Uniti, ma queste versioni sono diverse nel look e nelle dimensioni rispetto a quella per l'Europa.