DALLA CINA - Nato soltanto nell’aprile del 2017 Wey è il marchio di lusso della Great Wall, uno dei più importanti costruttori cinesi (specializzato in fuoristrada e pick-up), che nel 2016 ha venduto oltre un milione di veicoli. Per sondare le reazioni del pubblico la Wey ha presentato la sua nuova gamma di suv al Salone di Francoforte, specificando che si tratta di modelli per il mercato cinese: almeno per i prossimi tre anni, non saranno importati in Europa. Nello specifico si tratta della VV5s (qui sopra), suv di medie dimensioni (446 cm di lunghezza) mossa da un 2.0 turbo a benzina da 197 CV, e della “gemella” VV7s (foto sotto), lunga 477 cm e con lo stesso motore, ma da 234 CV. Entrambe hanno la trazione anteriore e il cambio a doppia frizione con 7 rapporti. Sono anche proposte in versione ibrida plug-in con due unità elettriche (rispettivamente da 14 a 22 CV), una delle quali muove le ruote posteriori, trasformando la vettura in una trazione integrale. A questi modelli si aggiunge la lussuosa P8 (basata sulla VV7s) contraddistinta da una grande e vistosa mascherina anteriore (ricorda quella delle Audi e delle Lexus) e da un sistema ibrido plug-in sempre basato sul 2.0 da 197 CV, ma con due potenti unità elettriche: quando i tre motori funzionano insieme, erogano 367 CV. Secondo la casa sono sufficienti per coprire lo “0-100” in 6,7 secondi.
SI PRESENTANO BENE - Dal vivo le differenze fra due suv della Wey sono minime: hanno un aspetto gradevolmente sportivo, con fari sottili e una parte posteriore filante. Anche l’interno non è lontano dagli standard europei: offre molto spazio, i materiali sono morbidi al tatto e il moderno impianto multimediale dispone di un ampio schermo di 9” al centro della plancia. Non mancano sistemi di aiuto alla guida, come l’avviso anti-colpo di sonno, il cruise control adattivo e il monitoraggio dell’angolo cieco nei retrovisori. Da notare che, al cambio attuale, i prezzi di queste vetture partono da circa 25.000 euro.