A vederla, così filante, equilibrata (pur nei suoi 477 centimetri di lunghezza) e non priva di una buona dose di eleganza, sembra quasi una delle ultime famigliari europee dalla linea marcatamente sportiva, con il tetto che scende verso la coda e il lunotto molto inclinato. Le banali wagon coreane di un tempo sono un lontano ricordo. E infatti, la i40, come la maggior parte delle ultime realizzazioni della Hyundai, nasce in Germania, dove è stata progettata. Si tratta, insomma, di una degna concorrente delle station wagon che vanno per la maggiore, dalla Peugeot 508 SW alla Volkswagen Passat Variant, dalla Ford Mondeo SW alla Opel Insignia Sports Tourer.
Meno di due mesi fa avevamo provato in anteprima la 2.0 GDI a iniezione diretta di benzina (leggi qui il primo contatto), brillante e silenziosa. Ora siamo saliti sulla 1.7 a gasolio da 136 cavalli, quella che secondo la Hyundai sarà una delle versioni di punta per il mercato italiano, che da anni, ormai, per questo tipo di vetture è composto principalmente da “dieselisti”.
Il quattro cilindri turbodiesel common-rail di 1685 centimetri cubi è ben insonorizzato, sia al minimo sia in movimento a velocità costante; soltanto nelle forti accelerazioni alza un po’ la voce, ma mai tanto da diventare fastidioso. La potenza non è abbondante, ma è adatta al tipo di auto, studiata per soddisfare le esigenze di lavoro e quelle legate al tempo libero della famiglia. Infatti, i 136 cavalli della Hyundai i40 consentono a questa grossa station wagon di muoversi con disinvoltura, anche a pieno carico. Certo, non bisogna avere delle velleità sportive, anche perché l’abbinamento con il cambio manuale (nella foto) non è dei più riusciti (gli inserimenti delle sei marce sono un po’ ruvidi, soprattutto quando si cerca di passare rapidamente da un rapporto all’altro).
In città la Hyundai i40 si guida senza eccessivo sforzo: a bassa andatura lo sterzo è leggero e il motore gira fluido e regolare. Quando si deve parcheggiare, però, la ricerca dello spazio adatto alla lunga station wagon può richiedere tempo, e una volta trovato bisogna fare i conti con la scarsa visibilità posteriore. L’esemplare del nostro test era nell’allestimento Style che in manovra aiuta con i sensori di distanza anteriori e posteriori (di serie), e perfino la retrocamera. Inoltre, acquistando l’Exclusive Pack (2.000 euro) si aggiunge il nuovo sistema di parcheggio assistito Smart Parking Assist: consente di fare la manovra agendo su acceleratore e freno, senza toccare il volante, che gira da solo. E proprio la tecnologia è tra i punti di forza di questa nuova Hyundai, davvero vicina, non solo nella forma, ma anche nella sostanza, alle più evolute concorrenti europee. L’Exclusive Pack, infatti, comprende anche i fari bixeno che si orientano in curva e il dispositivo che avvisa il guidatore quando cambia involontariamente corsia.
Il comfort in autostrada è elevato, grazie alla comodità dei sedili, ben imbottiti e non troppo morbidi, e all’ampiezza dell’abitacolo (solo chi siede al centro del divano soffre un po’, disturbato dall’ingombrante mobiletto con le bocchette dell’aria). Anche sulle strade tortuose, come i percorsi di montagna o i lungomare con curve e controcurve, la Hyundai i40 si comporta bene, rivelandosi abbastanza agile e rigida di sospensioni, tanto da non infastidire i passeggeri con continue oscillazioni laterali della carrozzeria. Peccato, però, che sulle buche e sugli avvallamenti più pronunciati la risposta sia piuttosto secca, a tutto svantaggio del comfort.
I dati di omologazione della casa parlano di un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 10,6 secondi e di una velocità massima di 198 km/h: valori che ci sono sembrati alla portata della macchina, e che verificheremo su alVolante al più presto (assieme a quelli relativi ai consumi di carburante, che valutiamo lontani dai 22,2 chilometri con un litro di gasolio di cui parla la Hyundai).
L’interno, spazioso e curato nelle finiture, è realizzato con materiali di qualità e ha un aspetto moderno, ma le forme della plancia sono un po’ elaborate, soprattutto nella parte centrale, sotto lo schermo del navigatore satellitare, dove trovano posto tutti i comandi principali (tanti e davvero vicini tra loro). Grande e ben fatto anche il baule, che può arrivare a una profondità superiore ai 180 centimetri abbattendo il divano (in due parti) e può essere dotato di pratiche barre in metallo che scorrono sul pavimento, in modo da bloccare i bagagli. Per agevolare le operazioni di carico c’è anche il portellone elettrico: si alza e si abbassa premendo un tasto.
La Hyundai i40 sarà nelle concessionarie dal prossimo settembre, nelle versioni 1.6 GDi da 135 cavalli a benzina, 2.0 GDi da 177 e 1.7 CRDi da 136 CV. I prezzi partono dai 23.490 euro della 1.6 GDi Classic (gli altri allestimenti sono Comfort e Style, il più ricco). Nella gamma è prevista anche la 1.7 CRDi Blu Drive (da 24.990 euro) da 116 CV, con il sistema Isg (è lo Start&Stop della Hyundai e costa 350 euro) e pneumatici a bassa resistenza al rotolamento, che per la casa dovrebbe consentire una percorrenza di 23,3 km/l, con emissioni di CO2 pari a 113 g/km.
PREGI
> Finiture. I materiali dell’abitacolo sono di buona qualità e gli assemblaggi precisi: si vede subito che è una Hyundai di nuova generazione.
> Dotazione. Quella dell’allestimento Style del test (la più ricca) è davvero completa: ci sono anche il navigatore satellitare, i fari allo xeno e i cerchi in lega di 18”. Tutte le versioni, comunque, hanno sette airbag e l’Esp di serie.
> Spazio. Ce n’è tanto, per i passeggeri come per i bagagli. Con una distanza tra i sedili anteriori e il divano che varia da 18 a 42 centimetri: chi siede dietro non ha nulla di cui lamentarsi.
DIFETTI
> Cambio. Gli inserimenti delle sei marce non sono morbidi.
> Sospensioni. Sulle strade dissestate, la risposta è un po’ secca e rende la macchina poco confortevole.
> Visibilità. È scarsa, soprattutto quella posteriore, come spesso accade nelle ultime station wagon, che hanno il lunotto molto inclinato e i montanti del tetto spioventi (la Style, comunque, ha di serie i sensori di distanza e la retrocamera).
Cilindrata cm3 | 1685 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 100 (136)/4000 |
Coppia max Nm/giri | 325/2000-2500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 134 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 477/182/147 |
Passo cm | 277 |
Peso in ordine di marcia kg | n.d. |
Capacità bagagliaio litri | 553/1719 |
Pneumatici (di serie) | 215/50 R 17 |
La Hyundai i40 è disponibile con tre motori: due a iniezione diretta di benzina, 1.6 da 135 CV e 2.0 da 177 CV, e un turbodiesel 1.7 declinato in due livelli di potenza: 116 e 136 CV. Per il 2.0 benzina e il 1.7 CRDi nella versione più potente è possibile avere il cambio automatico a sei rapporti. | |||||||||
Versione | Prezzo | Alim | cm3 | CV/kW | km/h | 0-100 | km/l | CO2 | kg |
1.6 GDI Classic | 23.490 | benzina | 1591 | 135/99 | 195 | 11,6 | 15,6 | 149 | 1320 |
2.0 GDI Comfort | 26.200 | benzina | 1999 | 177/130 | 212 | 9,7 | 13,9 | 169 | 1345 |
2.0 GDI Comfort aut. | 27.400 | benzina | 1999 | 177/130 | 208 | n.d. | 13,0 | 179 | n.d. |
2.0 GDI Style | 29.100 | benzina | 1999 | 177/130 | 212 | 9,7 | 13,9 | 169 | 1345 |
2.0 GDI Style aut. | 30.900 | benzina | 1999 | 177/130 | 208 | n.d. | 13,0 | 179 | n.d. |
1.7 CRDi 116 CV Classic | 24.990 | gasolio | 1685 | 116/85 | 190 | 12,9 | 23,3 | 122 | 1410 |
1.7 CRDi 116 CV Comfort | 26.700 | gasolio | 1685 | 116/85 | 190 | 12,9 | 23,3 | 122 | 1410 |
1.7 CRDi 136 CV Comfort | 27.600 | gasolio | 1685 | 136/100 | 198 | 10,6 | 16,7 | 134 | 1420 |
1.7 CRDi 136 CV Comfort aut. | 28.800 | gasolio | 1685 | 136/100 | n.d. | n.d. | n.d. | 159 | n.d. |
1.7 CRDi 136 CV Style | 31.100 | gasolio | 1685 | 136/100 | 198 | 10,6 | 16,7 | 134 | 1420 |
1.7 CRDi 136 CV Style aut. | 32.300 | gasolio | 1685 | 136/100 | n.d. | n.d. | n.d. | 159 | n.d. |