Cambia sotto la pelle
Per la
Volkswagen Polo, in listino senza modifiche ormai dal 2009, è giunto il momento di un aggiornamento: non tanto sul piano estetico, quanto su quello meccanico. L’aspetto sobrio, anche se non particolarmente originale, ha retto bene il passare degli anni: così, le novità si riducono a una mascherina più “importante” e a un aumento delle dimensioni delle prese d’aria nel paraurti frontale e del portatarga in quello posteriore. Altra musica, invece, per i motori: sono nuovi e già Euro 6. A benzina, ci sono il 1.0 a tre cilindri (nelle varianti da 60 e 75 CV) e il 1.2 a quattro cilindri turbo con 90 cavalli; a gasolio, il 1.4 tricilindrico (in due versioni, da 75 o 90 CV). Nel corso dell’anno l’offerta si arricchirà del cambio robotizzato a doppia frizione con sette marce per i modelli più potenti (a maggio); poi, a novembre, della versione turbo del 1.0, forte di 95 CV, e di un modello con il 1.4 a gasolio da 75 CV accreditato di consumi da record (la casa parla di una media di 32,3 km/l).
Protezione a tutto campo
L’altra novità della nuova Volkswagen Polo è la dotazione di sicurezza, non comune per un’utilitaria. Non tutto è di serie, naturalmente: come gli airbag posteriori per la testa, che si pagano 485 euro (una somma che incide parecchio sul prezzo di un’utilitaria come questa), mentre gli anteriori fanno sempre parte dell’equipaggiamento standard. Comunque, tutte le Volkswagen Polo comprendono nel loro prezzo due sistemi per prevenire gli incidenti e ridurne gli effetti: il primo è quello che “capisce” quando il guidatore è stanco e, tramite segnali acustici e visivi, lo invita a fare una pausa; il secondo è il dispositivo anti collisione multipla che, in caso d’incidente, dopo il primo urto attiva automaticamente i freni per evitare ulteriori impatti. A richiesta (i prezzi sono ancora in via di definizione) si possono però avere anche il sistema di frenata automatica (a velocità non superiori a 30 km/h avvisa il guidatore quando rileva il pericolo di tamponamento e, nel caso, arresta la vettura) e l’ACC, che (da 30 a 160 km/h) permette di impostare la velocità e la distanza dagli altri veicoli. Il sistema provvede da solo ad accelerare e a frenare (anche fino all’arresto dell’auto) per mantenere i valori prescelti.
Da 12.600 euro
Già in vendita, ma nelle concessionarie dal prossimo 17 maggio, la nuova Volkswagen Polo ha prezzi compresi fra i 12.600 euro della 1.0 MPI Trendline 3p (di serie ha il climatizzatore, l’Esp, la radio con lettore di mp3, i retrovisori a regolazione elettrica e sbrinabili, il volante registrabile anche in profondità) e i 18.500 euro della 1.4 TDI BlueMotion Technology Fresh 3p (aggiunge il climatizzatore automatico, i fendinebbia, le ruote in lega di 16”, i vetri posteriori scuri e il volante multifunzione rivestito in pelle). La prima, però, è proposta in offerta lancio a 10.900 euro.
Dentro è sempre lei
L’abitacolo della nuova Volkswagen Polo è spazioso e austero come quello del modello precedente. Le modifiche sono solo di dettaglio: listelli tipo alluminio nelle porte, cruscotto più sportivo (con tachimetro e contagiri a binocolo), consolle modificata per ospitare l’inedito impianto multimediale. Quest’ultimo, fra le numerose funzioni, può anche visualizzare nell’ampio schermo (6,5”) i contenuti del telefonino (se dotato di sistema operativo Android). Le finiture si confermano di buon livello (morbida al tatto la parte superiore della plancia): l’impressione è di trovarsi in una vettura di categoria superiore. La posizione di guida prevede tutte le regolazioni del caso; volante, pedaliera e sedile sono correttamente allineati. La Fresh del test ha le poltrone sportive con fianchetti pronunciati che, però, stringono persino troppo chi è di taglia un po’ robusta. Il baule, infine, ha una capienza nella media (280 litri, che salgono a 952 ripiegando il divano) e il fondo è facilmente regolabile su due altezze.
Ok lo sterzo, meno la ripresa
Anche se si tratta di un’utilitaria attenta soprattutto al comfort, nella guida la Volkswagen Polo 1.4 TDI Fresh BlueMotion Technology è comunque gradevole. Merito soprattutto del nuovo servosterzo elettromeccanico (leggero e preciso) e dell’indovinata taratura delle sospensioni: pur assorbendo a dovere le buche, non sono troppo morbide e nelle curve la vettura risponde con una certa reattività. Il tre cilindri a gasolio è potente (90 CV) e in accelerazione spinge con decisione, ma anche con una rumorosità ben avvertibile oltre i 1600 giri. L’apprezzabile tempo dichiarato per lo “0-100” (10,9 secondi) ci è sembrato alla portata della vettura, come la velocità massima di 184 km/h. Viceversa, complici anche i rapporti del cambio che privilegiano il contenimento dei consumi (un po’ duri gli inserimenti delle marce) e una certa pigrizia del motore ai bassi regimi, le riprese in quarta e quinta marcia non sono delle più incisive. Le percorrenze, infine, sembrano interessanti: nel corso del test, stando ai dati forniti dal computer di bordo, abbiamo sfiorato i 20 km/l.
Secondo noi
PREGI
> Comfort. L’abitacolo è ampio e le sospensioni efficaci.
> Sicurezza. Di serie o a pagamento sono proposti molti dispositivi per migliorarla.
> Sterzo. È preciso e leggero.
DIFETTI
> Airbag. Quelli per la testa di chi siede dietro si pagano a parte (e a caro prezzo).
> Ripresa. A bassa velocità e con le marce alte inserite non è il massimo.
> Rumorosità. In accelerazione quella del motore è nettamente avvertibile.