Piacevole da guidare grazie alla prontezza del motore elettrico, questa citycar è agilissima nel traffico. Nonostante le piccole dimensioni fa viaggiare comodi quattro adulti, ma il prezzo d’acquisto è proibitivo e con un pieno di corrente non si percorrono neppure 100 km.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Compatta e maneggevole, ma anche capace di ospitare degnamente quattro adulti, questa piccola elettrica nasce per la città: facile da guidare, ha un motore brioso che non fa rumore e non inquina. Ma l’autonomia garantita dalle batterie al litio, che si ricaricano in sei ore dalla presa di casa, è appena sufficiente, e i 130 km dichiarati si raggiungono soltanto in condizioni ideali. I costi di esercizio sono nettamente inferiori a quelli delle rivali a benzina e la dotazione è ricca, ma il prezzo, molto elevato, ridimensiona la convenienza.
Con questa citycar, per fare il pieno basta una “spina” da 220 V cui collegare il cavo in dotazione (l’innesto è nella fiancata destra): la ricarica completa delle batterie al litio costa circa tre euro e secondo la casa basta per percorrere 130 km; peccato che richieda sei ore. Utilizzando le colonnine a 400 V in corrente continua (ancora poco diffuse), per le quali la C-Zero è predisposta (perché ha anche la presa di carica rapida), i tempi si riducono: bastano 30 minuti per la rigenerazione dell’80% degli accumulatori.
Purtroppo l’autonomia dichiarata è realistica solo in città, dove fra frenate e rallentamenti il sistema di recupero d’energia rende al meglio: fuori, invece, si arriva a malapena a 100 km. Un altro ostacolo è il prezzo, più che triplo rispetto alla media delle rivali con motore a combustione interna: anche considerando i minori costi di manutenzione (non c’è l’olio da cambiare, e l’unico filtro presente è quello del “clima”) per ammortizzare la differenza ci vogliono più di 200.000 km.
Come le “gemelle” Peugeot iOn e Mitsubishi i-MiEV, questa Citroën è poco ingombrante (la lunghezza è di 348 cm e la larghezza, di 148, è inferiore a quella di una Smart): parcheggiare non è un problema, anche grazie ai grandi finestrini e alla posizione di guida rialzata che favoriscono la visibilità. Lo spazio a disposizione dei passeggeri, comunque è parecchio, tanto che due adulti stanno comodi anche sul divano; il baule, per contro, è piccolo.
Ovviamente silenziosissimo, il motore è collegato alle ruote posteriori da una trasmissione a rapporto fisso (per mettersi in marcia si deve portare in posizione D una leva simile a quella di un cambio automatico). Scatto e ripresa sono brillanti, e in città ci si muove agevolmente. Fuori, invece, si devono fare i conti con lo sterzo che tende a perdere precisione al crescere della velocità, e con l’autonomia che “precipita” se si mantiene a lungo un’andatura sostenuta.
A parte qualche dettaglio più curato della media, finiture e qualità delle plastiche sono di livello economico. In compenso, i comandi risultano facili da individuare e il piccolo cruscotto, totalmente digitale ed esteticamente gradevole, permette di tenere sotto controllo pure i flussi di energia. Ottima l’abitabilità, e non solo in rapporto alle dimensioni esterne: anche dietro non si viaggia scomodi. Il baule, però, è piccolo, privo di tendalino e con la soglia troppo distante da terra.
Plancia e comandi
Nonostante la finitura bicolore la plancia è un po’ “scialba”, e la qualità delle plastiche appare economica a dispetto di alcune superfici lucide che dovrebbero risollevare le sorti dell’insieme. Ma non mancano particolari curati, come il volante (non regolabile) e il pomello del “cambio” rivestiti in pelle; inoltre i comandi, a cominciare da quelli del “clima” disposti in verticale nella consolle, sono a portata di mano. Il riuscito e compatto cruscotto digitale mostra, oltre allo stato di carica delle batterie, la quantità di energia assorbita nella marcia o recuperata in frenata.
Abitabilità
I sedili anteriori si regolano solo a scatti, ma sono comodi anche per chi è di corporatura robusta; dietro la situazione è quasi altrettanto positiva, perché i due occupanti del divano (l’omologazione è per quattro persone) godono di parecchio spazio sopra la testa e davanti alle ginocchia. Un plauso va anche all’accessibilità, favorita dalle portiere che si aprono di quasi 90 gradi. Le note dolenti riguardano invece i vani dove riporre qualche oggetto, che scarseggiano, e il cassetto di fronte al passeggero che – pur capiente – non è illuminato né “frenato” nell’apertura.
Bagagliaio
Il portellone ampio e squadrato facilita l’accesso, ma la soglia di carico si trova a ben 78 cm da terra e la capacità di carico risulta appena sufficiente: con tutti i posti in uso si può contare su una profondità di soli 55 cm, mentre reclinando lo schienale (quello frazionato in due parti è di serie) si arriva a 150 cm col vantaggio, anche, del fondo che rimane piatto. Criticabile l’assenza del tendalino: d’accordo che il lunotto è oscurato come i vetri posteriori, ma i bagagli rimangono visibili dall’esterno.
La prontezza del motore elettrico unita alle dimensioni compatte e all’ottimale visibilità la rendono perfetta nel traffico, dove pure si ottiene il massimo dell’autonomia. Le batterie collocate sotto il pianale determinano un baricentro basso: dunque fra le curve la stabilità è buona come pure la tenuta di strada, con l’Esp pronto a correggere eventuali errori. Procedendo ad andatura sostenuta, però, la precisione dello sterzo diminuisce e, soprattutto, si accorcia parecchio l’autonomia: in autostrada la C-Zero “corre” abbastanza silenziosa, ma per il resto è un pesce fuor d’acqua.
In città
A parte le sospensioni “durette” sulle asperità pronunciate, il solo problema riscontrabile in città è legato all’assenza di rumore: i pedoni non vi sentono arrivare. Per il resto, questa elettrica “si infila” ovunque e – grazie alle dimensioni compatte e alla buona visuale consentita dai grandi vetri – è facile da parcheggiare. Il motore elettrico, poi, rende la guida piacevole: senza la “scocciatura” di dover azionare cambio e frizione, c’è soltanto da godersi le sue pronte e vigorose accelerazioni.
Fuori città
Le batterie al litio pesano 160 kg, ma essendo sistemate sotto il pianale fanno sì che il baricentro risulti basso, a tutto vantaggio della stabilità e della tenuta di strada: dunque, il comportamento è sicuro anche nelle manovre di emergenza (ben coadiuvate dal puntuale intervento dell’Esp). Fra le curve si apprezza anche lo sterzo, non pesante e abbastanza preciso, mentre l’impianto frenante sembra mancare un po’ di mordente (ma la potenza c’è, e gli spazi d’arresto sono allineati a quelli delle citycar “normali”).
In autostrada
Di buono c’è la silenziosità: fruscii e rumore delle gomme non disturbano. Ma se nei percorsi extraurbani l’autonomia si rivela appena sufficiente, in autostrada quasi si dimezza: viaggiando con i fari accesi e il “clima” in funzione (dispositivi che contribuiscono all’assorbimento di elettricità) si “resta a piedi” dopo appena 75 km. Inoltre, le prestazioni sono appena sufficienti per non essere d’intralcio al traffico (la punta massima è di 130,1 km/h), e calano repentinamente negli ultimi dieci chilometri di “riserva”, quelli che precedono lo stop definitivo.
Le quattro stelle (su un massimo di cinque) ottenute nei crash test EuroNcap sono un buon risultato, tanto più se si considera che l’esemplare esaminato disponeva soltanto degli airbag frontali, diversamente dalla versione commercializzata in Italia che ha anche quelli laterali e per la testa. Piuttosto elevata la valutazione relativa all’efficacia dei sistemi d’assistenza: d’altronde l’Esp è di serie, e non manca la “spia” che ricorda di allacciare le cinture anteriori e posteriori.
La dotazione non richiede aggiunte a pagamento, dal momento che i controlli elettronici della stabilità e della trazione sono di serie come pure i fendinebbia, e che la versione venduta in Italia è equipaggiata anche con gli airbag laterali e per la testa. L’esemplare sottoposto ai crash test EuroNcap era, tuttavia, fornito soltanto della coppia di airbag frontali, ma non per questo ha ottenuto risultati scarsi: al punteggio globale di quattro stelle (una meno del massimo) si accompagnano valutazioni parziali del 73% per quanto riguarda la protezione degli occupanti, del 78% per i bambini assicurati a seggiolini Isofix e del 48% per la tutela dei pedoni in caso di investimento. Ai sistemi di assistenza sono stati assegnati 86 punti percentuali: rispetto alla media delle citycar sono molti.
Questa citycar è l’ideale per chi vuol muoversi agevolmente nel traffico “a emissioni zero”: scattante e maneggevole, risulta piacevole da guidare e offre un’abitabilità ottima in rapporto alle dimensioni; buona pure la dotazione. Per contro il baule non è grande e le finiture sono poco curate. I veri “difetti” riguardano il prezzo, molto alto, e l’autonomia che all’atto pratico si riduce a un centinaio di chilometri: troppo pochi per una gita fuoriporta.
Finché la diffusione delle batterie al litio non sarà sufficientemente ampia da far scendere i prezzi, le vetture come questa C-Zero – che le utilizzano – non potranno concorrere con le rivali a benzina: il listino è talmente “salato” che, anche considerando l’indiscutibile vantaggio in termini di costi di gestione, di vera convenienza è difficile parlare. Certo, il discorso si rovescia se si mette al primo posto l’impatto diretto sull’ambiente: con questa vetturetta si viaggia in quattro persone senza inquinare, e in città – ossia il suo habitat ideale, visti i limiti di prestazioni e autonomia – questo non è un vantaggio da poco. Sulla base delle considerazioni sopra esposte appare “dovuta” la presenza di un equipaggiamento di serie che – oltre a tutto quanto necessario per la sicurezza – comprende anche i cerchi in lega, i vetri posteriori scuri, il servosterzo con assistenza variabile, il “clima” semiatutomatico, la radio con lettore cd/mp3/usb e il vivavoce Bluetooth. In altri termini, da pagare a parte rimane soltanto la vernice metallizzata o perlata.
Abitabilità
La ridottissima lunghezza del cofano (il compatto motore elettrico è collocato sull’asse posteriore) e il passo di ben 255 cm hanno consentito di ricavare un abitacolo spazioso, soprattutto in senso longitudinale: due adulti di statura elevata non viaggiano scomodi neppure dietro.
Costi d’esercizio
Rispetto alle rivali, a benzina, diesel o a gas, non c’è storia: a parità di percorrenza, andando a elettricità la spesa è nettamente inferiore. Inoltre, l’assenza del motore termico semplifica la manutenzione, che quindi è meno costosa, e per cinque anni si gode dell’esenzione del bollo.
Dotazione
Il prezzo è elevato, ma per fortuna non ci sono optional da aggiungere a pagamento (a parte la vernice metallizzata): l’equipaggiamento è completo di tutto quanto occorre per la sicurezza e per il comfort, e di serie ci sono pure i cerchi in lega e i vetri posteriori scuri.
Guida in città
Brillante e maneggevole, nel traffico si lascia condurre con facilità. E a differenza delle auto “normali”, in città offre anche il meglio in termini di autonomia: quando si sta in coda il motore elettrico è spento, e le frequenti variazioni d’andatura “aiutano” il sistema di recupero di energia.
Baule
La capacità è limitata, e i pochi bagagli che si riesce a stivare restano esposti alla vista di eventuali malintenzionati, dato che manca il tendalino; scomoda anche la soglia di carico, eccessivamente distante da terra.
Guida in autostrada
La velocità massima (130 km/h) e la riserva di potenza (il motore può erogare 67 CV per un minuto, altrimenti ne ha 48) sono appena sufficienti, e l’autonomia è limitata: ad andatura sostenuta si fanno circa 65 km, più altri 10 a prestazioni ridotte.
Prezzo
In assenza di incentivi statali, questa citycar costa come una berlina media (ovviamente non elettrica) bene accessoriata; non è, comunque, escluso che vengano introdotte formule di noleggio specifiche per aziende o per privati, con il canone che comprende anche le ricariche.
Ricarica
Ogni 100 km percorsi si deve mettere in conto un “fermo” di sei ore con l’auto collegata a una presa da 220 volt; la situazione potrebbe un po’ migliorare con la diffusione delle colonnine a ricarica rapida, ma anche qui siamo ben lontani dalle soste-lampo che si fanno dal benzinaio.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
130,1 km/h | 130 km/h | ||
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-50 km/h | 4,9 | 5,9 secondi | |
0-100 km/h | 14,6 | 148,7 km/h | 15,9 secondi |
0-400 metri | 19,7 | 114,1 km/h | 20,7 secondi |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
400 metri da 40 km/h | 16,6 | 115,4 km/h | non dichiarata |
da 20 a 50 km/h | 3,1 | non dichiarata | |
da 50 a 90 km/h | 9,7 | non dichiarata | |
AUTONOMIA | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 129 | non dichiarato | |
Su percorso misto | 95 | 150 | |
CONSUMO | |||
In città | 6,9 km/kWh | non dichiarato | |
Su percorso misto | 5,1 km/kWh | 7,4 km/kWh | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 50 km/h | 10,8 metri | non dichiarata | |
da 100 km/h | 41,2 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 134 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 9,2 metri | 9,5 |
Motore | elettrico trifase |
Potenza massima kW (CV)/giri | 49 (67)*/2500-8000 |
Coppia max Nm/giri | 180/0-2000 |
Tipo di batteria | ioni di litio |
Tensione - Capacità | 330 V - 16,28 kWh |
Tempo massimo di ricarica | 6 ore (a 220 V) |
Autonomia | 150 km |
Trazione | posteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 348/148/161 |
Passo cm | 255 |
Peso in ordine di marcia kg | 1120 |
Capacità bagagliaio litri | 166/860 |
Pneumatici ant. (di serie) | 145/65 R 15 |
Pneumatici post. (di serie) | 175/55 R 15 |
* Al massimo per un minuto (oltre, 35 kW/48 CV) |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
130,1 km/h | 130 km/h | ||
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-50 km/h | 4,9 | 5,9 secondi | |
0-100 km/h | 14,6 | 148,7 km/h | 15,9 secondi |
0-400 metri | 19,7 | 114,1 km/h | 20,7 secondi |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
400 metri da 40 km/h | 16,6 | 115,4 km/h | non dichiarata |
da 20 a 50 km/h | 3,1 | non dichiarata | |
da 50 a 90 km/h | 9,7 | non dichiarata | |
AUTONOMIA | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 129 | non dichiarato | |
Su percorso misto | 95 | 150 | |
CONSUMO | |||
In città | 6,9 km/kWh | non dichiarato | |
Su percorso misto | 5,1 km/kWh | 7,4 km/kWh | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 50 km/h | 10,8 metri | non dichiarata | |
da 100 km/h | 41,2 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 134 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 9,2 metri | 9,5 |
Motore | elettrico trifase |
Potenza massima kW (CV)/giri | 49 (67)*/2500-8000 |
Coppia max Nm/giri | 180/0-2000 |
Tipo di batteria | ioni di litio |
Tensione - Capacità | 330 V - 16,28 kWh |
Tempo massimo di ricarica | 6 ore (a 220 V) |
Autonomia | 150 km |
Trazione | posteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 348/148/161 |
Passo cm | 255 |
Peso in ordine di marcia kg | 1120 |
Capacità bagagliaio litri | 166/860 |
Pneumatici ant. (di serie) | 145/65 R 15 |
Pneumatici post. (di serie) | 175/55 R 15 |
* Al massimo per un minuto (oltre, 35 kW/48 CV) |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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