CHI È IL COLPEVOLE? - Torniamo ad occuparci della vicenda Briatore-Singapore-Piquet 2008. Il Tribunale delle Grande Istanze di Parigi ha ritenuto che il processo intentato nei confronti dell’ex team manager della Renault, che aveva escluso per sempre dalla Formula 1 Briatore (foto in alto), è stato irregolare. Troppa fretta da parte dell’ex presidente Max Mosley nel mettere in scena quel teatrino che non teneva conto della possibilità, democratica, di un imputato di difendersi. Ma l’esito del dibattimento, tenutosi a Parigi lunedì 5 gennaio, non cambia di fatto la sostanza.
La domanda rimane: perché Piquet ha volutamente sbattuto contro il muro, in quel punto della pista e in maniera così goffa, nel GP di Singapore 2008? Incidente, ricordiamo, che aveva portato alla vittoria il suo compagno di squadra Fernando Alonso, favorito da quella situazione di safety-car venutasi a creare. Tutti sembrano essersi dimenticati di quello che è il fatto cruciale del "Singapore gate". Perché, se è stata riconosciuta l’irregolarità del processo FIA che ha portato alla radiazione Briatore e alla squalifica l’ex direttore tecnico Symonds, in ogni caso qualcuno ha diretto le fila quel giorno a Singapore, decidendo che Piquet doveva sbattere in quel determinato giro e in quella determinata curva.
MOSLEY ACCUSA BRIATORE - È forse stato un semplice errore del pilota brasiliano? Impensabile. E Max Mosley, l’ex presidente FIA che ha portato avanti l’indagine e il processo FIA nei confronti della Renault, non arretra di un millimetro. E dalle colonne del britannico Times accusa: "Se non possiamo punire Briatore e Symonds per quello che hanno fatto, allora l'esistenza stessa della FIA è in discussione visto che si è trattato di una violazione dei principi di lealtà e sicurezza, i fondamenti del nostro sport".
"Symonds non avrebbe mai agito senza l'approvazione di Briatore e poi abbiamo prove schiaccianti che fossero in quattro a quel meeting (Briatore, Symonds, Piquet e la persona mai rivelata che avrebbe confermato tutto alla FIA, ndr). E Symonds, prima di ritrattare, aveva anche confessato per iscritto. Non solo Briatore è stato disonesto, ma ha messo a rischio l'incolumità dei piloti". Mosley conclude così: "Briatore vuole denunciare i Piquet? Solo parole, se lo farà scatterà una contro denuncia che lo farà piangere. Comunque, sarebbe assurdo rivedere Briatore ancora in Formula 1. L'idea che quando la situazione si sarà calmata possa tornare è fantascienza, non succederà mai".