TRA ITALIA E FRANCIA - Se l'austriaco Karl Abarth era naturalizzato italiano, il bolognese Amedeo Gordini era divenuto francese a tutti gli effetti, cittadino dal 1928. Nessuno profeta in patria, insomma. Quando le immagini erano in bianco e nero, giusto mezzo secolo fa, nasceva una creazione del signor Amedeo (pardon, di monsieur Amédée): la Renault 8 Gordini.
ARRIVA IL MAGO - Da una paciosa berlina, nata per sostituire la Dauphine, il responsabile dell'attività sportiva della Renault, François Landon, suggerì di ricavare una versione sportiva, utile per formare una generazione di piloti grazie a un trofeo propedeutico (quello che, a casa nostra, è avvenuto a grandi linee anni dopo con i monomarca Fiat e il trofeo A112). Ottenuto l'OK dai superiori, nulla di meglio che chiamare al capezzale della Renault 8 “Le Sorcier”, il mago. Inutile dire che il mago in questione era Amédée Gordini, che riuscì a spremere 95 CV (SAE) dal pacioso 1.1 da 50 della berlina. Senza dimenticare modifiche sostanziali al retrotreno e l'adozione di un servofreno specifico. Oltre alle personalizzazioni estetiche di rito e a una strumentazione parecchio completa, venivano poste le basi per un ulteriore salto in alto: quello rispetto alla precedente Dauphine Gordini, 55 CV e un retrotreno con una vocazione al ballo incontrollato, era in sé epocale.
La R8 (a sinistra) e la R12 Gordini
FUCINA DI CAMPIONI - A giugno del 1966, la Renault 8 Gordini diventa 1.3: un motore in proporzione meno esasperato del 1.1 con i suoi 103 CV (SAE) e dotato di alimentazione singola grazie a due doppio corpo, accoppiato a un cambio a 5 marce che era manna per i più sportivi. Cresceva l'autonomia, grazie a un serbatoio supplementare da 25 litri, e sul muso comparivano due fari supplementari di profondità. Degli 11.607 esemplari di 8 Gordini sfornati fino al 1970, 8.981 erano 1.3. Su strade chiuse al pubblico, si formarono nel monomarca rallysti quali il funambolico Jean Ragnotti, quel Bernard Darniche che regalò alla Lancia Stratos l'ultimo urrà iridato in un epico Montecarlo nel 1979, Jean-Luc Thérier e Jean-Claude Andruet, per tacere dei pistaioli Jacques Laffite e Jean Pierre Jabouille, che di fatto hanno anticipato la generazione del professor Prost.
FRANCESE FINO AL MIDOLLO - A lei, alla Renault 8 Gordini, è in buona parte dedicato il 22° Lohéac Autojumble Festival del prossimo fine settimana: si terrà in Bretagna, sul circuito di rallycross di Lohéac, e ricorderà il mezzo secolo di questa signora di mezza età. Che di tanto in tanto si permette il lusso di rombare come ai vecchi tempi: in quel 1964, d'altronde, si badava più a trombette, reticelle, getti, scarichi e diffusori che a dispositivi antinquinamento. Un'altra epoca, ormai lontana mezzo secolo esatto.