ECCOLA QUA! - Una macchina da corsa fatta e finita, dal costo di 7 milioni di euro e costruita in soli 7 esemplari. L’imprenditore torinese Andrea Levy ne aveva dato un primissimo assaggio una decina di giorni fa (qui la news), ingannando l’attesa con un “sibillino” post sul suo profilo Instagram nel quale, del nuovo bolide, s’intravedeva una pinna e poco più. Ora la prima creatura del neonato marchio 777 Motors - che si chiama Hypercar, un nome che non lascia alcun spiraglio a equivoci - ha un volto e un passaporto tecnico che, in attesa di vederla “in azione” (le consegne partiranno nel 2025), ne preannuncia la natura di vero animale divora-cordoli.
PARTNER ECCELLENTI - Riservata all’uso in pista e strettamente imparentata con le monoposto che animano il Campionato del mondo endurance - pur non seguendo alla lettera, per precisa scelta del costruttore, il capitolato tecnico imposto dal regolamento della FIA -, la 777 Hypercar è lo straordinario risultato di un corale gioco di squadra tra alcuni dei più importanti attori del panorama internazionale delle corse. Nata dalla matita del designer Umberto Palermo, che in passato per Levy aveva già confezionato un paio di esclusive one-off, questa “belva” da 730 CV beneficia innanzitutto della cinquantennale esperienza dalla Dallara. Conosciuta in tutto il mondo per le sue automobili da competizione - dalla Formula 1 alla IndyCar, dalla Formula 2 alla Formula E - l’azienda-gioiello di Varano de Melegari si è occupata dell’intera ingegnerizzazione, dalla monoscocca in fibra di carbonio allo studio dell’aerodinamica. Arriva dritto dai reparti della britannica Gibson, rinomata azienda che a Leeds costruisce da oltre trent’anni propulsori da corsa ad altissime prestazioni, il motore, un raffinato 4.5 V8 alimentato a biocarburante che tira fino a 9000 giri e, in barba alle ultime tendenze, rinuncia al turbo e a qualsiasi “aiutino” elettrico.
SE NON SEI MAI STATO UN PILOTA… - Per sfruttarne le stratosferiche prestazioni (la velocità massima dichiarata è di ben 370 km/h), la 777 Hypercar esige di essere in perfetta forma. Per questo la 777 Motors ha disegnato un programma di allenamento “su misura”: in attesa di mettersi al volante, in aggiunta a un simulatore professionale per cominciare a prendere confidenza con il mezzo nel mondo virtuale i sette fortunati proprietari riceveranno a casa anche uno speciale macchinario, per rinforzare il collo e abituarlo a sopportare forze prossime ai 4g. Non solo: i futuri piloti avranno libero accesso anche ai due simulatori “gemelli” della Dallara, situati uno negli Stati Uniti, a Speedway, all’interno del circuito di Indianapolis, e l’altro in Italia, a Maranello, nella sede della Scuderia Ferrari di Formula 1.
NATA A MONZA E PER MONZA - La 777 Motors avrà la sua casa nell’autodromo di Monza. E dalla primavera del prossimo anno, a “far compagnia” alla statua di Juan Manuel Fangio, a pochi passi dall’ingresso della pista, ci sarà il primo prototipo della 777 Hypercar: un motivo di interesse in più per i migliaia gli appassionati che, ogni anno, accorrono in città da ogni parte del mondo per il Gran Premio di Formula 1. Ed è proprio tra i cordoli del “Tempio della Velocità” che i progettisti hanno forgiato la meccanica del bolide ideato da Levy. A Monza le vetture rimarranno per 365 giorni all’anno, naturalmente pronte a sfilarsi le termocoperte per “assaggiare” l’asfalto del circuito ogniqualvolta i loro proprietari lo desidereranno. Per loro, il neonato costruttore sta già disegnando un fitto calendario di eventi e test. “Armati” di scarpe, tuta e guanti griffati Sparco e abbassata la visiera del casco (che vanta la firma dell’italiana Stilo ed è dotato di un sistema radio che consente una comunicazione a due vie tra guidatore e box), i piloti saranno in costante contatto con un team di ingegneri e meccanici. L’obiettivo, per i più ambiziosi, sarà provare a infrangere il muro dell’1’33’’, che è - decimo più, decimo meno - il tempo sul giro fatto segnare dai collaudatori al simulatore. In pratica, una decina di secondi in più di una Formula 1. Davvero niente male…