Con il naso schiacciato contro la mia finestra, ho imparato a riconoscere le macchine nel traffico molto presto. Appassionato collezionista di modellini, da bambino ho “guidato” praticamente di tutto: dalle Fiat alle Ferrari, dalle Alfa Romeo alle Porsche. Poi ho cominciato a disegnarle su qualsiasi pezzo di carta mi capitasse sottomano: automobili che a volte non esistevano, ma che nella mia mente trovavano sempre chilometri e chilometri d’asfalto su cui correre veloci. Quando è giunta l’ora di mettersi al volante, ho capito di avere un debole per le storiche. Così, dopo due anni trascorsi nella redazione di Ruoteclassiche, sono qui a raccontarvele.