VIA DALLA CINA - C’è chi dall’Europa cerca di conquistare il mercato cinese e chi, al contrario, abbandona la madre patria Cina per concentrare le operazioni nel Vecchio Continente. È il caso, quest’ultimo, della Aiways, che sta programmando di abbandonare formalmente il mercato cinese dopo che andrà in porto la fusione con la Hudson Acquisition Corp, una società di acquisizione a scopo speciale (SPAC), in un accordo che dovrebbe valutare la casa automobilistica circa 400 milioni di dollari. La fusione dovrebbe completarsi entro la fine dell’anno e porterà alla quotazione alla borsa di New York. "La nuova entità sarà posizionata strategicamente per capitalizzare la nostra visione e le nostre risorse nel mercato europeo dei veicoli elettrici", ha annunciato Alexander Klose, amministratore delegato di Aiways Europe.
IN ARRIVO UNA BASE DI GAMMA - La SPAC rappresenta un’ancora di salvezza per la Aiways, che la scorsa estate aveva sospeso la produzione di automobili nel suo stabilimento di Shangrao - capace di produrre fino a 300.000 veicoli all’anno - in seguito alla guerra dei prezzi sulle auto elettriche in Cina che ha ridotto i margini per le case automobilistiche. Prima della crisi finanziaria attuale, la Aiways vendeva in 16 mercati europei le suv elettriche U5 e U6. La versione “europeizzata” dall’azienda cinese, che sposterà la sede in Germania dovrebbe anche introdurre un nuovo modello entry-level, probabilmente una crossover. I nuovi veicoli saranno sempre prodotti in Cina per poi essere importati in Europa, dove la competizione sulle auto a batteria è meno agguerrita.
MEDIO ORIENTE E USA - La visione più a lungo termine dell’Aiways prevede anche piani di espansione verso il Medio Oriente ed entrare, entro il 2030, nel mercato statunitense, a meno che i recenti provvedimenti del governo a stelle e strisce di quadruplicare la tassazione sulle EV cinesi (qui la notizia) non faccia cambiare i piani. Ricordiamo che la Aiways è stata fondata nel 2017: tra gli investitori ci sono il colosso tecnologico Tencent, il gruppo di ridesharing DiDi e il gigante delle catteria CATL, che dovrebbero rimanere azionisti.