SANZIONE A RISCHIO - C’è una regola particolare che tutela gli automobilisti sottoposti ad alcoltest: prima della prova con l’etilometro, le forze di polizia devono informare l’automobilista che è suo diritto subire il controllo in presenza di un avvocato. Dopodiché, si può procedere al test. In mancanza del preavviso da parte degli agenti, la prova è a rischio, e l’eventuale multa per guida in stato d’ebbrezza potrebbe essere annullata tramite ricorso. Lo prevedono gli articoli 354 e 356 del codice di procedura penale, che riguardano le garanzie difensive della persona: l’alcoltest è un atto irripetibile, nonché un’ispezione corporale.
IL CASO RECENTE - In materia, proprio nei giorni scorsi, è arrivata una sentenza favorevole a un automobilista. La vicenda trae origine da un controllo del 2007: a San Fruttuoso (Genova), un guidatore ubriaco causa un incidente, schiantandosi contro un ostacolo. Dopo l’alcoltest, viene multato per guida in stato d’ebbrezza. Il tasso è di 1,48 grammi di alcol per litro di sangue, il triplo rispetto alla soglia di legge (mezzo grammo). Però l’agente accertatore (della polizia municipale) commette un errore: prima della prova, non chiede all’automobilista se vuole essere assistito da un legale. Il guidatore, condannato a 20 giorni di arresto con decreto penale, fa ricorso, vincendo in primo grado. Il procuratore generale impugna l’assoluzione rivolgendosi alla Cassazione. La Suprema Corte annulla il provvedimento trasmettendo gli atti a Genova per proseguire il giudizio dinnanzi a un altro giudice. Infine, l’assoluzione per il vizio di forma.
PER I “FURBETTI”? - Attenzione: un guidatore ubriaco è un pericolo pubblico, e gli incidenti dovuti all’alcol sono un quinto del totale (da anni il governo cerca di arginare il fenomeno con pene più severe). Tuttavia, la legge la devono rispettare tutti, anche le forze dell’ordine; e il cittadino dev’essere informato di ogni suo diritto.
NELLA PRATICA - In genere, la polizia mette i fermati a conoscenza dei loro diritti prima di sottoporli ad alcoltest. Ma se l’automobilista chiede la presenza del difensore, gli agenti non hanno l’obbligo di attenderne l’arrivo, e possono comunque procedere all’alcoltest; altrimenti, c’è il rischio che il tasso alcolemico, nell’attesa, scenda fino a risultare nei limiti di legge. Nella realtà, quasi nessuno chiama il proprio legale, che dovrebbe giungere sul posto nel giro di pochi minuti.
QUALE PROCEDURA - Se l’agente accertatore non avverte l’automobilista che è suo diritto farsi assistere da un avvocato, il guidatore (eseguito l’alcoltest) dovrà farlo presente quanto prima al pubblico ministero incaricato delle indagini preliminari, con memoria a firma d’avvocato: avendo commesso un reato, il cittadino sarà assoggettato a procedimento penale e sarà iscritto nel registro degli indagati. Occhio: non è il solito “ricorsino” contro una semplice multa per divieto di sosta; per i verbali da guida in stato d’ebbrezza occorre farsi assistere da un legale (siamo nel penale). E, in ogni caso, la violazione del diritto dell’automobilista emergerà soltanto se il guidatore sarà rapido nel “denunciare” il fatto prima della chiusura della fase procedimentale. Infatti, la Cassazione parla di “nullità relativa, sanabile se non eccepita tempestivamente”.