COSÌ PARLÒ - Aldo Brovarone, celebre designer biellese “papà” di alcune fra le più belle auto italiane della storia, a partire da Maserati A6 GCS e Ferrari F40, è scomparso lunedì all’età di 94 anni. Per omaggiarlo, vi riproponiamo (nel video più in basso), l’intervista concessa ad alVolante nel corso dell’edizione 2018 del Salone di Torino Parco Valentino.
IL DISEGNO, LA SUA PASSIONE - Nato nel 1926 a Vigliano Biellese, Brovarone fu avviato agli studi tecnico-commerciali e sembrava destinato a lavorare nel settore tessile, ma a causa della II Guerra Mondiale non portò a termine la scuola. Dopo la fine del conflitto, Brovarone si dedicò alla grande passione, il disegno, e ottenne l’attenzione di Piero Dusio, industriale di origine astigiana con interessi nel mondo delle auto: nel 1944 fondò la Cisitalia e sei anni dopo la Autoar, prima fabbrica argentina di auto. Brovarone venne ingaggiato dalla Autoar e si trasferì in Sud America.
GLI ANNI D’ORO - La carriera di Brovarone decollò a partire dagli Anni 50, quando Dusio lo richiamò in Italia per farlo lavorare alla Cisitalia. La casa torinese navigava però in cattive acque e poco dopo arrivò la bancarotta, ma Brovarone si trasferì dal 1953 alla Pininfarina e qui mise in mostra il suo talento: nel corso della sua attività per la carrozzeria torinese, il designer biellese lavorò alle celebri Maserati A6 GCS del 1953, Ferrari Dino del 1965 e Lancia Gamma Coupé del 1976, oltre alla Ferrari F40 del 1987, diventando un nome di punta dello stile automobilistico in Italia.
DOPO LA PENSIONE - Dopo esserne diventato capo dello stile, Brovarone lasciò la Pininfarina nel 1988. Negli anni seguenti collaborò con la Stola e la Studiotorino: fra i suoi ultimi lavori c’è la Ruf RK, sportiva derivata dalla Porsche Boxster e offerta nelle varianti coupé e spider.