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L'Alfa Romeo Alfetta GT compie 40 anni

21 ottobre 2014

La sua linea la rese molto particolare nel panorama di allora e oggi ne fa un modello di grande personalità nel mondo delle “storiche”.

L'Alfa Romeo Alfetta GT compie 40 anni
SPLENDIDA QUARANTENNE - La storia dell’automobile è così lunga che è ormai difficile rendere conto di tutti gli anniversari di fatti, uomini e modelli di rilievo. Alcune celebrazioni però si impongono, magari per varie ragioni. È il caso della Alfa Romeo Alfetta GT e GTV che venne presentata nel 1974, come declinazione coupé della Alfa Romeo Alfetta berlina uscita due anni prima. In realtà si tratta di una proposta stilistica totalmente a sé stante, dovuta alla creatività di Giorgetto Giugiaro, voluto dai vertici Alfa Romeo perché “padre” della fortunatissima Giulia GT degli Anni 60, quando Giugiaro lavorava per Bertone che firmò la vettura.
 
PROFILO MOLTO PARTICOLARE - La caratteristica della linea della Alfa Romeo Alfetta GT è nella parte posteriore, molto alta e voluminosa, ancorché conclusa con la coda tronca. La soluzione derivava dal desiderata principale dei vertici della casa: avere una coupé con l’abitacolo comodo (o abbastanza comodo) per quattro persone, un po’ sulla scia di quanto faceva la rivale tedesca BMW. Il risultato fu appunto un profilo molto caratterizzato che sebbene non troppo apprezzato dal mercato, dette grande personalità al modello, tanto che tuttora riesce brillantemente a farsi notare.
 
 
DIVERSI MOTORI - Nel corso della vita della Alfa Romeo Alfetta GT (durata dal 1974 al 1986) la vettura venne prodotta con diversi motore. La prima proposta aveva il 4 cilindri bialbero 1.8 da 122 CV, poi vennero la 1.6 da 109 CV, la 2.0 GTV dapprima con 122 CV e poi con 130, quindi anche la 2.0 Turbo da 150 CV e infine la 2.5 GTV6, in quest’ultimo caso con il propulsore V6 da 160 CV. La Alfa Romeo Alfetta GT era apprezzata per la tenuta di strada e per le prestazioni, mentre era criticata per il cambio. La produzione terminò nel 1986. 
 
ORIGINI DI UN NOME - L’Alfa Romeo usò il nome Alfetta per la prima volta su un modello di serie per la berlina del 1972, ma il termine era nato già negli Anni 30, quando indicava le piccole e leggere biposto scoperte che tanto vinsero nelle gare stradali, a cominciare dalla Mille Miglia. Nel 1938 il nome venne anche impiegato ufficialmente dalla casa per la monoposto da Gran Premio 158 Alfetta, nata a Modena nel reparto corse dell’Alfa Romeo gestito e diretto da Enzo Ferrari. Il modello arrivò sino agli Anni 50, quando consentì a Nino Farina e Juan Manuel Fangio (con le opportune evoluzioni e il nome divenuto 159 Alfetta) di vincere le prime due edizioni del campionato mondiale di Formula 1. 


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Ritratto di piccoloanto
21 ottobre 2014 - 11:01
una delle alfa a trazione dietro cuopè prima dell' avvento della GTV GT brera pero questa ha classe superiore alle bmw dell' epoca una icona di italia non vi pare o no ?
Ritratto di IloveDR
21 ottobre 2014 - 11:17
3
rimangono sempre auto stupende, sia le berline che le GTV,
Ritratto di ilpongo
21 ottobre 2014 - 11:28
5
E' sempre stata una delle mie preferite. Per l'epoca le linee erano molto particolari ma di certo, nel complesso, la vettura la considero superiore alla concorrenza. E poi il ruggito del motore Alfa....
Ritratto di juvefc87
21 ottobre 2014 - 11:38
con il cofano bombato ancor di più!!
Ritratto di romeo64
21 ottobre 2014 - 11:40
questa era una delle auto che sognavo da ragazzino, poi coronato (in parte) con an'alfasud sprint..... mia prima auto..... un amico di famiglia aveva la V6 2.5 davvero un mito viaggiare con quest'auto,, anche gli interni, per l'epoca davano una sensazione particolare..... Forse rifarla in chiave moderna..... chissà.... Spero proprio in una grande giulia..... sarebbe la mia quinta alfa.
Ritratto di MatteFonta92
21 ottobre 2014 - 11:42
3
Bellissima e con un design che ancora oggi certamente non passa inosservato! Sicuramente vale la pena sottolineare questo particolare "compleanno", l'auto se lo merita. Speriamo che i nuovi modelli Alfa Romeo promessi da Marchionne riportino il marchio ai fasti di un tempo, ne avrebbe proprio bisogno...!
Ritratto di Montreal70
21 ottobre 2014 - 12:34
Ho sempre sognato di possederne una. E' bellissima, incantevole, impareggiabile. Sono anni che ne cerco una in buone condizioni e totalmente originale. Spesso le trovo con ruggine passante o con diverse modifiche. Darei qualunque cosa per mettermene una in garage e dedicarmi al suo restauro.
Ritratto di Sprint105
21 ottobre 2014 - 12:45
mi auguro che con il rilancio dell'Alfa tornino auto come queta, che ho avuto e che rimpiango
Ritratto di Raffaelorenz
21 ottobre 2014 - 12:53
"...un po’ sulla scia di quanto faceva la rivale tedesca BMW." Pensate, la rivale delle Alfa un tempo era la BMW! Bei tempi per l'Alfa Romeo. Oggi le Alfa devono difendersi da Peugeot, VW, Renault, Honda, ecc. e nemmeno ci riesce!
Ritratto di anarchico
21 ottobre 2014 - 13:27
Poi hanno permesso che in concomitanza della partite di calcio le "malattie" a Pomigliano fossero più delle presenze, e la perdite hanno fatto quasi fallire l'Alfa Romeo.
Ritratto di Montreal70
21 ottobre 2014 - 14:28
A quei tempi era BMW ad inseguire Alfa in realtà e la sorpassò solo sul finire degli '80.
Ritratto di giovi11
21 ottobre 2014 - 16:07
3
Se le facessero costerebbero un caz-- ma è una dea
Ritratto di Mattia Bertero
21 ottobre 2014 - 17:32
3
Capolavoro, bellissima. quelli si che erano tempi in cui esisteva la VERA Alfa Romeo, altro che MiTo...
Ritratto di Anonimo
Anonimo (non verificato)
21 ottobre 2014 - 17:38
Commento rimosso a seguito della cancellazione dell'utente dal sito.
Ritratto di lucios
21 ottobre 2014 - 19:51
4
....l'alfa trovasse questo vecchio stile, non ce ne sarebbe per nessuno. Altro che le solite e scontate tedesche. Speriamo!!!!
Ritratto di Sepp0
21 ottobre 2014 - 20:09
Davvero che Maglionne facesse le nuove Alfa a trazione posteriore e con gli interni di qualità bmw, così almeno si potrà constatare una volta per tutte che Alfa non vende perché gli italiani pretendono auto italiane di classe premium al prezzo di Dacia, altrimenti comprano le E ai tempi della Alfetta Alfa funzionava perché il grosso degli italiani comprava auto italiane, all'estero non ha mai fatto faville, non andava così male come Lancia ma non era certo un marchio "globale" (anche se quasi nessuno lo era all'epoca).
Ritratto di querelle61
22 ottobre 2014 - 10:44
E grazie al profilo così "personale" potrebbe addirittura, con poche modifiche, essere rifatta in chiave attuale e risultare altrettanto stupenda. La GTV6, a trovarla in buone condizioni, la prendere al volo. Per completezza di informazione, aggiungo che all'estero (nel 1977 in Germania) venne proposta in serie speciale anche col motore V8 2.6 da 200 CV della Montreal, ed in Sudafrica nel 1984 col motore 3.0 V6: chissà che meraviglia!
Ritratto di AyrtonTheMagic
22 ottobre 2014 - 11:42
1
splendida Signora!
Ritratto di ALBY66
22 ottobre 2014 - 11:54
Insieme alla Giulia, l'Alfetta era ed è una vera Alfa Romeo, quelle attuali come già ho detto altre volte hanno solo il marchio o poco più. Io ebbi occasione di guidare seppure per un breve tratto la gt 1.6, che sebbene criticata o meglio poco apprezzata per le prestazioni inferiori, in realtà,vi posso assicurare che andava benissimo, in quinta da 2000 giri riprendeva benissimo.Raggiungeva i 180 km/H che erano di tutto rispetto per l'epoca in rapporto alla cilindrata. A volte però nelle riviste specializzate qualche sorpresa salta fuori, mentre la prima gt 1.8 da 122 cv provata da Quattroruote toccò la notevole punta di 192 km/h, la successiva 2.0 da 130 cv si fermò a 186 km/h, che non era certo un valore eccezionale, contro i 195 dichiarati (l'Alfetta 1.8 da 122 cv toccò i 184 km/h.Secondo me era dovuto ad una non perfetta messa a punto. Ma al di là dei numeri era una bella vettura, con abitacolo confortevole,che poteva anche accogliere 4 persone.Particolare era la plancia della prima serie con il contagiri davanti al guidatore.L'unica stranezza era la mancanza dell'orologio, sempre gradito, presente invece sull'Alfetta berlina ( chissà perchè). Nel 1980 esce la versione rinnovata con frontale più piacevole e strumentazione rinnovata, più tradizionale,personalmente mi piaceva molto. Qui la 2.0 toccò i 193 hm/h mentre la gtv 6 2500 con 160 v raggiunse addirittura i 210.( prova Quattroruote 8/8/1981 per pronto riferimento) Giova ricordare che nel corso di una prova effettuata da una rivista specializzata tedesca, Auto Motor und Sport, la gtv 6 2500 toccò addirittura i 218,2 km./h!!!!!! La gtv 6 con il suo 6 cilindri poteva competere ad armi pari nientemeno che con la Porsche 944 2500 da 163 cv e la Ferrari 208 aspirata da 155 cv. Rispetto a queste l'Alfa era pressochè pari in velocità ,mentre si prendeva il lusso di batterle nettamente entrambe in ripresa, grazie alla superiore elasticità del suo motore 6-V . In accelerazione poi l'Alfa surclassava la piccola 208, mentre pareggiava i conti con la Porsche.Ma rispetto ad entrambe la gtv 6 vinceva nettamente quanto a piacere di guida grazie alla superba prontezza e elasticità di marcia. In questi anni negli Usa alla GTV6 2500 venne assegnato il premio di THE BEST SPORTS GT Come cambiano i tempi!!!!! e certo mai in meglio:...... Oggi è in rialzo come quotazioni. Se ne trovate una in buono stato,che vi piace compratela, ma senza strapagarla.Non è mai conveniente pagare troppo un'auto d'epoca anche se viene spacciata come esemplare.Prima o poi toccherà sempre effettuare qualche spesa e intervento supplementare. Ripeto, è una eccellente vettura. fatta eccezione per il cambio, compratela in qualunque versione, non sottovalutate la 1600 da 109 cv, che come detto prima, va benissimo e può dare ancora oggi grandi soddisfazioni, garantendo riprese efficaci, viaggi veloci e confortevoli.Inoltre proprio la 1600, è più rara perchè prodotta in minor numero di esemplari. La 2500, come dicevo prima non ha bisogno di ulteriori presentazioni, tenete presente che la manutenzione è più costosa, infatti ha 2 testate, cinghia anzichè catena, frizione bidisco, iniezione elettronica,etc Tenete conto di questo. Lunga vita ancora a queste favolose Alfa Romeo e un saluto a tutti gli appassionati.
Ritratto di gilrabbit
22 ottobre 2014 - 13:41
chi come me ha posseduto e guidato Giulia Super 1600 e Alfa 2000 l'uscita dell'Alfetta venne vista con sospetto e delusione. Bella come linea e con ottima tenuta di strada aveva un cambio impossibile. Sulle precedenti riuscivo a cambaire senza toccare la frizione e senza togliere il gas mentre con l'Alfetta dovevi "cercare" le marce. Il fatto che fosse stato spsostato il cambio al ponte faceva si che occorreva una lunga leva di rinvio e era un terno a lotto imboccare la marcia giusta. Quanto a Bmw non c'era storia. Erano macchine ballerine che alle prime gocce d'acqua ti si sfilavano da sotto e io con le mie Alfa non le ho mai considerate e parlo del mitico Bmw 2002.
Ritratto di herm52
22 ottobre 2014 - 13:43
Come un'azienda come FCA essendo vuota d'idee e mancante di genialità si permette di attingere alla genialità del design di ALFA ROMEO all'avanguardia a livello mondiale. Poi purtroppo per incapacità politica con all'ora presidente dell'IRI Romano Prodi ci fù un declino repentino fino a sfociare nella vendita alla FIAT.
Ritratto di ALBY66
22 ottobre 2014 - 14:00
Sono d'accordo con Girabbit sulle BMW di allora, io ho avuro anche una 323i del 1982,tra l'altro era già uno dei modelli successivi rispetto al 2002, che aveva si un ottimo motore, potente ed elasrico, ma scodava facilmente. Altrettando d'accordo con Herm52 su tutto.
Ritratto di mouse570
22 ottobre 2014 - 14:54
Avevo 17 anni quando "nacque" e 29 quando terminò la produzione quindi posso dire di aver trascorso "la meglio gioventù" nel vederla scorazzare per le strade; io ho avuto la fortuna di guidare la berlina acquistata da mio padre ma il mio sogno era guidare la coupé che al mio avo purtroppo non piaceva perché scomoda per la famiglia. Ora avrei un'altro sogno che probabilmente potrei realizzare se ad esempio facessero un remake sul tipo della fiat 500.
Ritratto di silvano 103
22 ottobre 2014 - 21:43
Sono un amante di auto d'epoca, da circa 11 anni possiedo una GTV 2.000 Grand Prix del 1982 che mi da molte soddisfazioni ogni volta che ci faccio un giro. E' veramente penoso vedere come è ridotta l'Alfa dei giorni nostri. Dopo che di Giulia è 4 o 5 anni che se ne parla ma non si vede ancora niente di concreto, spero solo che Marchionne non faccia fare all'Alfa la fine degli altri marchi acquisiti e poi fatti scomparire come Autobianchi e Innocenti o ridotti al lumicino come Lancia. Purtroppo dobbiamo sempre imparare dagli stranieri: la WWagen ha resuscitato due marchi derelitti come Seat e Skoda!!
Ritratto di giuggio
23 ottobre 2014 - 09:59
ma solo a me pare un suppostone? Coda massiccia, finestrini sproporzionati, sbalzo posteriore chilometrico. Boh... secondo me sono belle, anzi, bellissime, le Giulia GT o le Giulietta SZ, ma questa era già nel periodo decadente dell'Alfa.