All'inizio si chiamò “Anonima Lombarda Fabbrica Automobili”, il cui acronimo era ALFA, ma nel 1918 al nome si aggiunse la parola "Romeo" in seguito all'acquisizione del controllo della società milanese da parte di Nicola Romeo. Ovviamente, stiamo parlando dell'Alfa Romeo, una leggenda industriale italiana, fondata il 24 giugno 1910 e oggi appartenente al gruppo Stellantis, dopo una lunga parentesi pubblica cominciata nel 1933 e terminata nel 1986.
La casa italiana si specializzò nella realizzazione di vetture sportive: proprio con un'Alfa Romeo si mise in luce il giovane Enzo Ferrari, giunto secondo alla guida della 20-30 HP nella Targa Florio del 1920 mentre nel 1925 l'Alfa vinse il suo primo titolo mondiale con la P2. Nella sua lunga carriera agonistica il marchio milanese si è aggiudicato con le monoposto 158/159 (dette Alfetta) i primi due titoli mondiali di Formula 1 nel 1950 e 1951 (con Nino Farina e Juan Manuel Fangio) e, con la 33, la serie iridata Sport Prototipi nel 1975 e nel 1977.
Tra la fine degli anni 60 e l'inizio del decennio successivo, all'apice della capacità produttiva, la casa contava quasi 29.000 dipendenti, impegnati in tre stabilimenti (Portello, Arese e Pomigliano d'Arco). Nella sua storia l'Alfa Romeo ha costruito anche furgoni, camion, autobus, filobus e motori aeronautici. Ma sono molte delle sue auto a essere rimaste nell'immaginario collettivo, come la 6C 1750, una delle vetture sportive più rappresentative degli Anni 30, o le Giulietta degli anni 50, fino alla Giulia GTA, l'auto da battere nelle gare per vetture turismo degli anni 60, e all'Alfetta degli anni 70 e 80: la berlina sportiva per eccellenza. Sua erede è la Giulia del 2016, da cui deriva la suv Stelvio: modelli dallo stile inequivocabilmente italiano e universalmente lodati per le qualità di guida e le prestazioni. Altra grande novità arriva a inizio 2021: l'Alfa Romeo, come tutti i marchi del gruppo FCA, entra a far parte di Stellantis, il maxi-gruppo derivato dalla fusione con la francese PSA. Il primo prodotto arrivato dopo questa unione, la crossover Tonale del 2022, non sfruttava ancora le sinergie: derivava da modelli della FCA, come la Jeep Compass. Storia diversa per la successiva Alfa Romeo Junior, "parente" (pur con stile e messa a punto completamente differenti) della Fiat 600, della Opel Mokka e della Peugeot 2008.