Le origini della giapponese Isuzu Motor si possono far risalire al 1916, quando la dirigenza della Tokyo Ishikawajima Shipbuilding and Engineering e della Tokyo Gas and Electric Industrial decisero di dedicarsi anche al settore dei trasporti. Nel 1922 uscì dalle catene di montaggio la prima automobile, una Wolseley A-9, costruita in seguito a un accordo con la inglese Wolseley. Nel 1934 arrivò un modello chiamato Isuzu (dal nome di un fiume), ma la Isuzu Motors Limited nacque solo nel 1949, e si dedicò principalmente alla produzione di veicoli commerciali, camion, autobus e furoistrada, attività che prosegue ancora oggi. Quanto alle auto, la casa introdusse il primo modello nel 1953: era la Hillman, prodotta dopo aver ottenuto la licenza dall'omonima casa britannica. Questo fatto faceva seguito a una legge introdotta nel 1952, che consentiva ai costruttori esteri di vendere in Giappone solo tramite accordi con i produttori locali. Negli anni a seguire arrivarono altri modelli, come la Bellett, e, nel 1968, la 117 Coupé disegnata da Giugiaro. La collaborazione con lo stilista torinese continuò con la Piazza, coupé dalle linee molto moderne per l'epoca, che debuttò nel 1981.
Nel frattempo, la Isuzu aveva continuato a espandere la sua zona d'influenza: dalle prime esportazioni (a Hong Kong) nel 1949 all'accordo del 1971 con la General Motors, all'attuale presenza in più continenti, Cina inclusa. Da segnalare, poi, che la Isuzu è specializzata nello sviluppo e produzione di motori diesel, anche per automobili; difatti, la Opel ha adottato fino a poco tempo fa il 1.7 turbodiesel sviluppato dalla casa giapponese negli anni 90.