Se la storia in pista della scuderia fondata dal neozelandese Bruce McLaren è nota (e parla, a partire dal 1966, di 8 Mondiali Costruttori e di 12 titoli piloti in Formula 1, oltre a 182 vittorie nei singoli GP), risulta degna di menzione anche l'appendice dedicata alle auto stradali. Che, numericamente, non sono mai state molte, ma hanno costituito veri e propri oggetti di culto (e di sogno) per gli appassionati. La prima risale al 1969 ed è la versione stradale della M6A, dominatrice del campionato Can-Am del 1967: ha una monoscocca in pannelli di alluminio e acciaio, mentre la carrozzeria è in fibra di vetro. Il motore è un 5.7 V8 di provenienza Chevrolet; sono solo due gli esemplari targati, uno dei quali usato come auto personale da Bruce McLaren stesso.
Dopo più di vent'anni di oblio, nel 1992 viene presentata la McLaren F1: è una delle supercar più famose di tutti i tempi, la prima con scocca in fibra di carbonio. Il progetto è di Gordon Murray, guru della Formula 1, e la commercializzazione parte nel 1994. In abitacolo, i posti sono tre, con il guidatore al centro: la soluzione è scelta per migliorare la distribuzione dei pesi. Il motore è un V12 di origine BMW da 6,1 litri: con i suoi 627 CV è l'aspirato più potente mai installato su una vettura di serie (pur se limitata: gli esemplari stradali sono poco più di 60). La F1 viene costruita fino al 1998.
Il ritorno nel campo delle vetture stradali avviene nel 2011 con la MP4-12C (con la C della sigla che sottolinea ancora una volta la costruzione in carbonio dello chassis, poi diventata solo 12C): è la prima McLaren a usare un motore turbo sviluppato dalla società di ingegneria inglese Ricardo. Rivista nel 2013, viene in seguito sostituita dalla 650S, disponibile in versione coupé o spider. Al vertice della gamma c'è la P1, forte di un sistema di propulsione ibrida da oltre 900 CV, costruita in serie limitata: costa più di 1 milione di euro ed è rivale dichiarata della Ferrari LaFerrari e della Porsche 918 Spyder. Con le più "abbordabili" 540C, 570S e 570GT la casa punta invece a far concorrenza alla Porsche 911: le vetture mantengono il telaio in fibra di carbonio ma hanno barre antirollio convenzionali, al posto di quelle idrauliche ab dei modelli più costosi.