Per la quarta iterazione della sigla LT “Long Tail” (dopo la leggendaria F1 Long Tail, la 675 LT del 2015 e la 600 LT del 2018) la McLaren ha scelto di trasformare in un “animale da pista” la supercar della famiglia Super Series, la 720S. Che, tornata nelle mani degli ingegneri di Woking, ha guadagnato potenza e perso peso - 80 kg - grazie all’uso ancor più esteso dei materiali compositi. La monoscocca è realizzata, come su tutte le McLaren moderne, in fibra di carbonio, materiale che la McLaren 765LT riprende anche per il supporto della targa, lo splitter anteriore ingrandito, il paraurti anteriore, le minigonne laterali, il paraurti posteriore, l’alettone e il diffusore posteriore. Ma il carbonio non è l’unico materiale utilizzato per risparmiare chili superflui: la batteria è agli ioni di litio ed è tre chili più leggera di quella della McLaren 720S; mentre il pignone e la corona dell’organo motore della trasmissione sono realizzati in cromo nichel ad alte prestazioni, una lega leggera cara ai tecnici di Formula 1. L’impianto di scarico in titanio ha permesso di risparmiare altri 3,8 kg rispetto alla versione in acciaio mentre i sedili sportivi con scocca in fibra di carbonio sono 18 kg più leggeri di quelli montati sulla 720S. Il risultato di tutti questi interventi è un peso a vuoto di soli 1229 kg (1339 in ordine di marcia) e un rapporto peso potenza di appena 1,6 kg/CV (1,75 kg/CV).
Posizionato in basso al centro della vettura c’è il cuore della McLaren 765LT, il V8 biturbo da 4 litri con lubrificazione a carter secco e angolo a gomiti piatto che, come suggerisce il nome, eroga 765 CV e 800 Nm di coppia massima. 45 CV e 30 Nm di coppia in più rispetto alla McLaren 720S ottenuti grazie a nuovi pistoni forgiati, una pompa carburante aggiuntiva e una revisione del software di controllo del motore. La potenza è inviata alle ruote dietro attraverso il cambio robotizzato a doppia frizione con sette rapporti; sono stati accorciati, per un’accelerazione ancora più vigorosa e una spinta che, in numeri, viene tradotta in uno 0-100 km/h di appena 2”8, uno 0-200 all’ora in 7”2 e uno 0-300 km/h in 18 secondi. Impressionante. La punta massima? 330 km/h.
Ma è venuto il momento di mettersi alla guida della McLaren 765LT per una prova sul tracciato (purtroppo in parte bagnato) di Silverstone. Una volta calati negli sportivissimi sedili a guscio - operazione semplificata dalla particolare apertura a farfalla delle portiere che si “porta con sé” una porzione di tetto lasciando tanto spazio in più per accedere all’abitacolo - la seduta è più comoda di quanto si possa immaginare e le ampie superfici vetrate offrono una buona visibilità; specie considerando che si tratta di una supercar di questo tipo. Sebbene le condizioni climatiche avverse non ci abbiano permesso di arrivare al limite del grip sull’asciutto per sperimentare i benefici dell’incremento del carico aerodinamico e dei pneumatici Pirelli Trofeo R (di serie, semislick ma omologati), l’asfalto umido o completamente bagnato ci ha fatto apprezzare ancora di più il lavoro svolto sul telaio e sulla dinamica di guida di questa supercar da trackday. A partire dallo sterzo, direttissimo. Il merito è della servoassistenza elettroidraulica dotata di un rapporto più veloce e di una barra di torsione più rigida; ma anche dell’assetto, più basso di cinque mm all’anteriore e dotato di nuove molle. Questo “pacchetto” permette di posizionare l’auto dove si vuole e operare tutte quelle piccole correzioni necessarie quando l’auto comincia a scivolare. Come oggi, con questo meteo all’inglese.
Come lasciano intendere i dati tecnici, la spinta del motore della McLaren 765LT è “dirompente” a tutti i regimi in un crescendo costante verso la zona rossa a 8000 giri. Che arriva molto in fretta con la nuova rapportatura accorciata del cambio robotizzato, le cui logiche riescono a far esprimere al meglio la grande coppia del motore. Tutta la potenza viene tenuta a bada dal controllo di trazione: mai brusco, lascia divertire prima di intervenire. Attraverso i due selettori alla sinistra del sistema multimediale è possibile selezionare diverse modalità di risposta per sospensioni e motore. E se si arriva lunghi a una staccata è l’impianto frenante carbocermico a stupire: derivato dalla hypercar Senna è potentissimo (da 100 km/h a 0 in 29,5 metri), ma al tempo stesso facile da modulare.
L’esperienza di guida della McLaren 765LT è completata dal suono del motore, davvero aggressivo nella parte alta del contagiri. Non abbiamo avuto modo di provarla su strada, ma i tombini e gli avvallamenti nei pressi del circuito ci hanno lasciato intendere come le sospensioni rigide riescano comunque ad assorbire discretamente le asperità della strada; diverso il discorso sull’insonorizzazione: si sente tutto, dal rotolamento dei pneumatici, al rumore del motore passando per le piccole pietre che sbattono sul fondo della vettura. Considerando il tipo di auto di cui stiamo parlando non si tratta certo di un difetto. Lo stesso discorso riguarda anche l’abitacolo: di serie non ci sono né la radio né il climatizzatore (ma si possono avere senza sovrapprezzo), i portaoggetti sono pochi e il rollbar (dove si ancorano le cinture a quattro punti) limita l'accesso allo spazio di carico dietro ai sedili. Due piccoli difetti sono però meno “perdonabili”: si tratta del funzionamento dei tergicristalli, doppi, che una volta azionati si fermano per tornare indietro esattamente davanti al pilota ostruendo la vista per una frazione di secondo; poi, il sistema multimediale dal quale si controlla anche il climatizzatore: è touchscreen, ma non è sempre reattivo come ci si aspetterebbe.
Pregi
> Agilità. La leggerezza della vettura, lo sterzo dietro e l’assetto rigido permettono di cambiare repentinamente direzione con un piccolo spostamento del volante, senza ritardi o rollio.
> Potenza. In ogni marcia e a ogni regime basta “sfiorare” l’acceleratore per raggiungere in fretta qualunque velocità. E nonostante la trazione sia solo posteriore il controllo di trazione “tiene a bada” la coppia esuberante del V8.
> Frenata. l’impianto frenante carboceramico parzialmente derivato dalla McLaren Senna ferma la supercar in pochissimi metri offrendo un’ottima modulabilità.
Difetti
> Cassetto portaoggetti. Non c’è. Non avere uno scomparto nella plancia per nascondere piccoli oggetti, libretto e assicurazione è scomodo.
> Sistema multimediale. non è di ultima generazione e non è dei più veloci.
> Tergicristallo. cambiano direzione esattamente quando sono davanti agli occhi del guidatore ostruendo la vista per una frazione di secondo.
Carburante | benzina |
Cilindrata cm3 | 3994 |
No cilindri e disposizione | 8 a V di 90° |
Potenza massima kW (CV)/giri | 563 (765)/7500 giri |
Coppia max Nm/giri | 800/5500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 280 |
No rapporti del cambio | 7 (robotizz. doppia friz.) + retromarcia |
Trazione | posteririore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi autoventilanti |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 330 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 2,8 |
Consumo medio (km/l) | 8,1 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 460/193/119 |
Passo cm | 267 |
Peso in ordine di marcia kg | 1339 |
Capacità bagagliaio litri | 150 + 210 |
Pneumatici (di serie) | 245/35 R19 ant. - 305/30 R20 post. |