LA STORIA SIAMO NOI - Il Salone di Ginevra 2013 passerà alla storia per aver mostrato al mondo le due supercar estreme più attese degli ultimi anni. Ovviamente parliamo della McLaren P1 e della Ferrari LaFerrari, con buona pace delle tante altre novità esposte. Come se Maradona e Pelè, tanto per fare un paragone extra-automobilistico, si fossero sfidati su uno stesso campo di calcio per la gioia degli spettatori. Sculture scolpite in gallerie del vento, capaci di prestazioni riservate fin’ora solo alle vetture di Formula 1. E proprio l’esperienza maturata dai due team nella massima competizione automobilistica ha gettato le basi per il raggiungimento di risultati straordinari e numeri spaventosi: 916 CV per l’inglese, 963 CV per l’italiana.

FORMA E FUNZIONE - Da vicino la McLaren P1 incute rispetto, quasi timore da qualsiasi angolazione. Bassa, anzi bassissima e larga evidenzia subito la sua natura da animale da pista. Ogni singolo dettaglio è stato studiato e progettato per essere funzionale al carico aerodinamico (stesso discorso per la Ferrari) e si vede. Il frontale è aggressivo, ci mancherebbe, ma ciò che impressiona di più è la coda. Dominata dal grande alettone posteriore a incidenza variabile, sembra uscita da un film di fantascienza. Lo sguardo è catturato dal diffusore in fibra di carbonio che, grazie allo scarico alto, non ha subito particolari vincoli strutturali. Le sottilissime luci a led quasi non si vedono ma, di notte, saranno sicuramente d’effetto.

DIAMO I NUMERI - Il nome P1 sta per “primo posto”, ennesimo riferimento alla F1. Alla McLaren, non si stancano di ripeterlo, non hanno voluto creare la vettura più veloce al mondo in termini assoluti ma la più veloce su un circuito. E meno male verrebbe da dire, perché la P1 è in grado di toccare i 350 km/h (limitati elettronicamente), di raggiungere i 100 km/h in meno di tre secondi, i 200 km/h in meno di sette e i 300 km/h in meno di 17 secondi. Per raggiungere tali prestazioni i tecnici di Woking hanno “infilato” in posizione centrale-posteriore il 3.8 V8 Twin Turbo della 12C (rivisto in molti particolari tanto da meritare una sua denominazione specifica) abbinato ad un motore elettrico che porta la potenza combinata a quota 916 CV e 900 Nm di coppia massima. Il resto, dal DRS (che modifica l'incidenza della ali a comando), all’IPAS (che da una spinta supplementare con il motore elettrico), passando per i freni carboceramici e l’abitacolo minimalista è ormai carta conosciuta. Come è noto che solo 375 saranno i fortunati a poter guidare questo gioiello della tecnologia.