Il suo motto è “Vorsprung durch Technik” o “All'avanguardia della tecnica” e in effetti l'Audi è stata un'azienda capace di grandi salti di qualità nel prodotto, e di dimensioni, dal 16 luglio 1909 a oggi. Creata nella città tedesca di Colonia da uno dei grandi pionieri dell'automobile, August Horch,e poi migrata a Zwickau, l'attuale casa di Ingolstadt fa parte del gruppo Volkswagen. In seguito a una controversia sulla ragione sociale con i proprietari della sua ex ditta, Horch fu costretto a tradurre il proprio cognome dal tedesco al latino: “sentire”, pertanto, diventò “Audi”.
La prima Audi della storia (la Typ A) giunse nel 1910: montava un 2,6 litri a benzina da 22 CV ed ebbe un certo successo, mentre pressoché sbagliati furono i modelli prodotti dopo la Grande Guerra, che condussero al fallimento nel 1927 e al successivo acquisto da parte della DKW, anch'essa tuttavia in bancarotta due anni più tardi. La rinascita avviene nel 1932, con la fusione di quattro marchi - simboleggiati ancora oggi da altrettanti anelli - sotto l'ombrello Auto Union: DKW, Horch, Wanderer e, appunto, Audi. La 920 ebbe un successo discreto a differenza della Typ UW Front a trazione anteriore, ma la Seconda Guerra Mondiale congelò tutto sino al 1965, allorché la Volkswagen rilevò l'Audi dalla Daimler-Benz (titolare dal 1958). La vettura del rilancio e la prima del nuovo corso è la 72, ma essa altro non fu che una DKW F 102 dotata di motore 1.700 cc a quattro tempi da 72 CV.
La vera svolta arrivò nel 1968 con la produzione dell'ammiraglia 100 e, quattro anni più tardi, con la 80, classica berlina media che si aggiudicò il premio di “Auto dell'Anno”. Si trattava di vetture ben costruite, brillanti nelle prestazioni e caratterizzate dalla trazione anteriore, all'epoca ancora poco diffusa. Ma se c'è una peculiarità tecnica che contraddistingue il marchio Audi, è la trazione integrale, fino ad allora riservata quasi solo alle fuoristrada. La casa tedesca invece la sfrutta non solo per garantire la mobilità sui terreni più difficili, ma anche per ottenere una guida più facile, precisa e veloce sull'asfalto. E infatti la trazione quattro (questa la denominazione commerciale) debutta nel 1980 su una coupé che, fra l'82 e l'84, conquista anche quattro titoli mondiali rally. Nel 1983 la terza versione della 100 diventa “Auto dell'Anno”, fatto che preannuncia il boom tecnologico raggiunto con la poderosa V8 del 1990. Nell'ultimo decennio del secolo, così come nei primi anni 2000, con i motori a iniezione diretta di benzina, il cambio a doppia frizione S Tronic e le luci a led, l'Audi produce auto tecnicamente avanzate, oltre che rifinite con grande cura.
La gamma attuale comprende la compatta da città A1 (che ha sostituito la A2, prima auto con telaio portante in alluminio, erede della 50 del 1978), la media A3, la berlina e la wagon di fascia medio-alta A5 (“figlia” della A4), la berlina di gamma alta A6 (“nipote” della 100), la grossa coupé a quattro porte A7 del 2010, l'ammiraglia di lusso A8, anch'essa in alluminio, e le crossover-suv Q2, Q3, Q5 e Q7 (oltre alle versioni e-tron, elettriche, contraddistinte da numeri pari (le Q4, Q6 e Q8) che spesso sono declinate anche in versione coupé (le Sportback). Nel 2006 è stata lanciata l'Audi R8, sportiva ad alte prestazioni con trazione integrale, che sfrutta la base della Lamborghini Gallardo; è uscita di produzione nel 2024. Al contempo, l'Audi si è impegnata nelle competizioni dominando letteralmente la 24 Ore di Le Mans (13 vittorie tra il 2000 e il 2014 con vetture benzina, turbodiesel o ibride) e ottenendo nove titoli costruttore nelle gare Turismo del DTM tedesco fra il 2004 e il 2022. Per il 2026, è previsto l'ingresso in Formula 1.