DUE STRADE - La notizia, che viene riportata da autonews.com, è di quelle shock. E giunge proprio in un periodo nel quale non si fa altro che parlare dell'erede della 147, che probabilmente si chiamerà Giulietta (leggi qui la news), delle future Giulia e “169” che dovrebbero condividere il pianale con la nuova Chrysler 300C, e far segnare il ritorno della trazione posteriore sulle auto del Biscione.
Secondo autonews.com, per risanare i conti in rosso dell'Alfa Romeo, Sergio Marchionne si troverebbe di fronte a due strade: o puntare sui nuovi modelli che nasceranno dal matrimonio con Chrysler, o “congelare” ogni investimento affidando il futuro prossimo all'attuale gamma, puntando soprattuttosu MiTo (nella foto in alto) e Giulietta (ex Milano).
Sulle scelte di Marchionne pesa il passato recente dell'Alfa Romeo: negli ultimi 10 anni le vendite della Casa non sono mai decollate. L'anno scorso l'Alfa ha venduto 103.000 auto contro le 203.000 del 2000. Secondo le indiscrezioni, negli ultimi 10 anni ha perso tra i 200 e i 400 milioni di euro l'anno.
La 156 (a sinistra), e la 147 (a destra) sono state tra le Alfa Romeo più indovinate degli ultimi 10 anni.
FUOCO DI PAGLIA - Troppo spesso si è cercato di far rinascere l'Alfa Romeo senza riuscire nell'intento. Una delle cause sarebbe il fatto che a ogni modello di successo non è mai seguita un degno erede. Nel 1997 l'Alfa presentò la 156, un'auto nata su un autotelaio specifico e con un design che fece breccia nel cuore degli “alfisti”. Nel 2000 ne furono vendute 120.000 unità, ma l'Alfa non seppe mai capitalizzare fino in fondo tale tendenza positiva. Certo, la 147 si impose subito sul mercato e dal 2001 al 2003 ne furono vendute oltre 100.000 unità; ma già nel 2004 la sua stella iniziò a spegnersi per l'arrivo dell'Audi A3 e della BMW Serie 1 che hanno ridefinito il concetto di “compatta di lusso”.
L'ULTIMO TENTATIVO - Nel 2005 la Fiat ha cercato di rilanciare nuovamente l'Alfa Romeo con la 159 e le “derivate” Brera e Spider. Ma le auto hanno mancato l'obiettivo di vendere 120.000 unità l'anno: al massimo hanno raggiunto gli 80.000 pezzi nel 2007. Nonostante un aspetto personale e da “vera” Alfa, la famiglia 159 non convinse mai fin dagli esordi, per via del peso troppo elevato, dei motori a benzina poco brillanti e di una qualità costruttiva ancora distante da quella delle migliori tedesche.