EVENTO STORICO - C'è fermento oggi a Balocco, la pista prova del gruppo Fiat: la presentazione internazionale della nuova Giulietta (leggi qui il primo contatto) è ancora in corso e nel groviglio di strade all'interno del circuito avvistiamo più di un prototipo. Eppure, non appena l'aria viene lacerata da un rombo dal sapore antico tutto si ferma. Anche il "muletto" di una misteriosa Ferrari lascia strada: oggi la precedenza è riservata a una ventina di Alfa Romeo del museo di Arese.
PROSSIMA AI 100 ANNI - Un gruppo ben assortito qui riunito per ripercorrere la storia del Biscione: dalla A.L.F.A 24 HP, prima auto prodotta dall'Anonima Lombarda Fabbrica Automobili del 1910, a due prototipi più recenti, la Carabo e la 33 Coupé, entrambi realizzati sula base della 33 Stradale del 1967. Passando per bolidi da corsa come la Gran Premio Tipo 159 “Alfetta” del 1951, con la quale Fangio vinse il suo primo Campionato del Mondo di Formula 1, o la mitica Giulia GTA 1300 Junior, vittoriosa in innumerevoli competizioni. Quasi 60 anni di storia dell'automobilismo, che l'Alfa Romeo ha vissuto da protagonista sia su strada, sia su pista. Un "antipasto" dei festeggiamenti per il centenario che si terranno il prossimo 24 giugno (leggi qui la news).
TANTE FOTO - Provarle tutte sarebbe stato tanto bello quanto impossibile. Sia per il tempo a disposizione, sia per la rarità e il valore di alcune di queste Alfa Romeo: molte sono degli esemplari unici. Di seguito trovate il racconto delle delle tre auto stradali che abbiamo guidato e delle tre da corsa sulle quali siamo saliti come passeggeri al fianco dei meccanici che si prendono cura di queste auto. Vi invitiamo a andare nella "Galleria fotografica", diario di una meravigliosa giornata in compagnia di questi gioielli del passato.
> ALFA ROMEO 6C 2300 TIPO “MILLE MIGLIA”
Costruita in 106 esemplari dal 1938 al 1939, la “Mille Miglia” è un'elegante granturismo a quattro posti lunga 464 cm disegnata dalla Touring. Ha una linea aerodinamica, con i grossi parafanghi a goccia e la coda filante. Spinta da un 6 cilindri in linea da 2,3 litri da 95 CV la 6C 2300 è la prima vettura dell'Alfa Romeo ad introdurre le ruote indipendenti con bracci trasversali: fino ad allora le ruote erano ad assale rigido e le sospensioni a balestra. Raggiunge i 145 km/h, una velocità notevole per l'epoca.
Impressioni di guida
É la prima auto su cui saliamo e anche la più “anzianotta” che abbiamo guidato: oltre 70 anni all'anagrafe. Accomodati dietro al volante dal diametro generoso, ma dalla corona sottilissima, bisogna ricordarsi due cose fondamentali. Primo, con un'auto che pesa oltre 1.300 kg priva di servosterzo si deve curvare solo in movimento e mai da fermi. Secondo, con un cambio manuale a quattro marce, con solo le ultime due sincronizzate, la "Mille Miglia" impone di padroneggiare bene la tecnica della doppietta quando si cambia marcia, per evitare dolorose "grattate". Specialmente se la guida è a destra ed è il braccio sinistro che deve muovere una lunga leva ad S dagli innesti poco precisi. Lo sterzo non proprio diretto, che costringe a “remare” in curva, e il pedale del freno duro in grado solo di rallentare l'auto (almeno secondo i parametri moderni), consigliano infine di procedere ad andatura turistica.
> ALFA ROMEO GIULIETTA SZ
La SZ (Sport Zagato), come suggerisce il nome venne realizzata dalla nota carrozzeria milanese. Si tratta di un'interpretazione sportiva della Giulietta, uno dei modelli di maggior successo dell'Alfa Romeo e prima vettura di serie con un motore bialbero completamente in alluminio. Costruita in 210 esemplari tra il 1959 e il 1962, nonostante i soli 100 CV del suo 1.3, grazie al peso di 770 kg la SZ è raggiunge una velocità massima di 200 km/h e ha un ottimo comportamento stradale.
Impressioni di guida
Scendere dalla grossa “Mille Miglia” e calarsi nello stretto abitacolo della SZ è come entrare in un altro mondo. Seduti rasoterra, gomito a gomito con il passeggero, si ha l'impressione di diventare un tutt'uno con l'auto. Piccola e leggera, ad ogni pressione sull'acceleratore questa coupé si lancia in avanti, con l'ago del contagiri che corre verso i 7.000 giri. Ma non è solo una questione di prestazioni, è in curva che la leggerezza della SZ fa sembrare tutte le moderne auto dei pachidermi, per via dei cambi di direzione fulminei in grado di appagare i guidatori più esperti nei percorsi ricchi di curve.
> ALFA ROMEO GIULIA TI SUPER
Naturale evoluzione della Giulietta, la Giulia ne mantiene la “base” con le sospensioni anteriori a quadrilatero e quelli posteriore ad assale rigido. Anche il motore non viene rivoluzionato, ma cresce di cilindrata, da 1290 a 1570 cm3 e viene dotato di valvole di scarico al sodio (che ne permette un miglior raffreddamento). Costruita in 500 esemplari nel 1963 per ottenere l'omologazione alle gare, la versione Super, rispetto alla TI (acronimo di Turismo Internazionale), ha una carrozzeria alleggerita (l'auto pesa in totale 960 kg), motore portato a 112 CV, leva del cambio sul tunnel centrale e non al piantone dello sterzo e quattro freni a disco.
Impressioni di guida
Lontana dalla lentezza nelle reazioni ai comandi della “Mille Miglia”, e più vivibile e intuitiva da guidare della SZ, con la Giulia TI Super si ha subito l'impressione di essere al volante di un'auto moderna. Certo, i freni a disco non hanno le prestazioni di quelli odierni, ma il “feeling” al pedale è buono. Il motore ha un'erogazione regolare e ben sfruttabile e la tenuta di strada è migliore di quella di certe utilitarie di oggi: il rollio in curva è marcato, ma l'auto mantiene la traiettoria impostata.
> ALFA ROMEO 6C 1750 GRAND SPORT
Erede della 6C 1500, modello che dominò nel 1928 la Mille Miglia, la 24 Ore di Spa e la Targa Florio, la 1750 ne rappresenta un'evoluzione. Il motore ha una cilindrata maggiore ed è dotato di compressore volumetrico: i cavalli passano così dai 54 dei primi esemplari del 1927 a 102. Una potenza più che sufficiente per farle raggiungere i 170 km/h. L'affidabilità del suo motore sovralimentato venne consacrata alla Mille Miglia del 1929, quando 25 1750 sulle 26 che vi parteciparono, arrivarono all'arrivo. Tra il 1930 e il 1933 furono costruite 257 6C 1750 Grand Sport.
Le impressioni da passeggero
E pensare che ci correvano... Noi ci siamo accontentati di fare un giro a “passeggio”, ma dall'impegno del guidatore, un meccanico del museo storico, immaginiamo le difficoltà di condurre a “briglie sciolte” un'auto del genere, specialmente su strade che negli anni 30 non erano certo quelle odierne. Grazie al peso contenuto in 850 kg e al motore sovralimentato, la 6C 1750 Super Sport è in grado di raggiungere rapidamente velocità sostenute: il problema viene semmai dalla frenata, che va preparata con grande anticipo rispetto alla curva.
> ALFA ROMEO 6C 3000 CM
Spinta dal 6 cilindri in linea da 3,5 litri da 275 CV, la 3000 CM (Competizione Maggiorata) viene realizzata in sei esemplari, quattro coupé e due spider, nel 1953. Le sue linee sono opera di Colli che per le forme della carrozzeria trae ispirazione da quelle “spaziali” della 1900 C52 “Disco Volante” realizzata dalla Touring (la vedete nella "Galleria fotografica"). In grado di raggiungere i 250 km/h, con alla guida Fangio, la 6C 3000 CM oggi del museo storico dell'Alfa Romeo, conquistò il 1º Gran Premio Supercortemaggiore a Merano.
Le impressioni da passeggero
Per avere un'ennesima conferma del coraggio dei piloti di quei tempi basta fare un giro sulla 6C 3000 CM. Ad ogni colpo di gas, il telaio viene letteralmente scosso dalla notevole potenza del motore; mentre, nell'abitacolo si viaggia con l'idea di "essere di troppo", dato che questo è per lo più occupato dal voluminoso tunnel della trasmissione, in grado di generare lo stesso calore di una stufa. Un tepore che nei periodi più freddi deve essere un toccasana: nonostante i due frangivento, i vortici d'aria sono gli abituali compagni di viaggio, come le tonanti e profonde timbriche che fuoriescono dallo scarico.
> ALFA ROMEO GTA 1300 JUNIOR
Prodotta in 494 esemplari dal 1968 al 1971, la 1.3 Junior è l'evoluzione della Gran Turismo Alleggerita, versione da corsa della Giulia coupé disegnata da Bertone. Rispetto al modello originale ha un 1.3 derivato dal 1.6 ed elaborato dalla Autodelta per erogare ben 165 CV a 8.200 giri. La carrozzeria con pannelli in alluminio e i finestrini in plastica, anziché vetro, aiutavano a contenere il peso dell'auto in 780 kg.
Le impressioni da passeggero
Per descrivere la GTA 1300 Junior più che le parole bisogna affidarsi alle emozioni. Entrare a bordo, significa incastrarsi nello stretto ed avvolgente sedile, molto inclinato all'indietro. I piccoli ma larghi pneumatici slick, una volta in temperatura, incollano letteralmente quest'Alfa alla strada, mentre la lancetta del contagiri, che si dimena “furiosa” tra i 5.000 e gli 8.000 giri, non concede un attimo di respiro. Rigida e "piatta", la GTA 1300 Junior va veramente forte, accompagnata da un “urlo” metallico in grado di mettere a dura prova la resistenza dei timpani.