COME PRIMA, PIÙ DI PRIMA - Inconfondibile nel look, l’Alpine A110 ha quattro fari cerchiati di led distribuiti nell’affusolato frontale che si ispirano nella forma a quelli della progenitrice di sessant’anni fa, come pure la nervatura centrale nel cofano e quelle nelle fiancate. Nella coda spiccano i fanali con luci a “X”, il largo scarico esagonale disposto al centro, e l’estesa griglia di sfogo dell’aria calda del motore. Un po’ moderna e un po’ rétro, dell’antenata degli anni 60 del secolo scorso la coupé francese non eredita solo le forme morbide e aerodinamiche, ma anche (fatte le debite proporzioni) la guida.
MANEGGEVOLE COME POCHE - Ciò che affascina dell'Alpine A110 è la formidabile agilità, la capacità di guizzare fra i tornanti delle strade di montagna e di percorrere con efficacia traiettorie strettissime. L’Alpine A110 si guida con facilità, ma al Nürburgring (guarda il video qui sotto), dove servono fondamentalmente due cose di cui è, purtroppo, carente (un’elevata stabilità, che trasmetta fiducia nei tratti più veloci e sinuosi, e un motore molto potente) ha brillato solo nei “rampini” dell’Adenauer Forst e al Karussel. Dolce, diretto e preciso, ma leggero, lo sterzo non fa sentire bene l’appoggio delle ruote anteriori quando si spinge a fondo, mentre la coda si scarica e innesca oscillazioni che impongono di ridurre il ritmo (anche perché, quando si arriva al limite, il retrotreno parte di colpo…).
NON HA IL VIGORE DELLE RIVALI - Per fortuna i freni dell'Alpine A110 sono tenaci e decisi, pur richiedendo un forte carico sul pedale per dare il meglio. Docile e ben sfruttabile, il 1.8 francese manca di coppia nei falsipiani. Si fa sentire bene (anche per la grintosa “voce” allo scarico) dopo i 3000 giri e allunga fino a 6800 cambiando manualmente (o a 6500 in modalità automatica). Precisiamo che (per una serie di motivi tecnici e pratici) il giro documentato con le riprese video non rappresenta quello migliore in assoluto ottenuto con l’Alpine A110 nel corso della nostra trasferta in Germania. Al Nürburgring, infatti, nelle giornate aperte al pubblico risulta sempre più difficile spuntare “tempi puliti”, senza, cioè, essere penalizzati dai sorpassi o dai restringimenti di corsia per l’intervento dei mezzi di soccorso (dovuti agli incidenti che si verificano quasi ogni ora). Per questo ci siamo appoggiati alla società belga “SkyLimitEvents”, che organizza giornate di prove libere aperte soprattutto agli appassionati esperti.
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