IL RITORNO - Il 23 novembre la Renault presenterà una versione della Twingo denominata Gordini (leggi qui la news). Ma chi era Gordini? Un uomo considerato un “Mago” in Francia, ma per lo più sconosciuto in Italia, nonostante le sue origini bolognesi. Amedeo Gordini nasce nel 1899 a Bazzano, in provicia di Bologna, nella “terra dei motori”. Nel mondo delle auto entra come meccanico di un'officina Fiat dove incontra Edoardo Weber (il noto costruttore di carburatori). Successivamente trova lavoro all'Isotta-Fraschini, dove avrà come capo-officina Alfieri Maserati, il fondatore delle auto del Tridente.
LEGATO ALLA FIAT - Nel 1925 Gordini si trasferisce a Parigi e alla fine del 1926 apre un'officina. Tre anni dopo, acquisita la nazionalità francese, ottiene la concessione di un'officina Fiat. La grande occasione per entrare nel mondo delle corse gli arriva nel 1935 quando prepara una Fiat 508 S Balilla roadster "Coppa d'Oro" 6 CV e partecipa al "Bol d'Or", in quegli anni la più importante 24 ore di Francia assieme a quella di Le Mans. Amedeo Gordini vince la corsa, dominandola, e inizia a conseguire una serie di successi che lo portano ad essere soprannominato “Il Mago".
La Gordini Type 32 del 1956. Fonte: Wikipedia.
SIMCA-GORDINI - Nel 1950 la Simca (Società Industriale di Meccanica e di Carrozzeria Automobilistica) istituisce la squadra corse Simca-Gordini. In quegli anni Amedeo Gordini, oltre ad essere un tecnico esperto e geniale, dimostra di essere anche un “talent scout”: partecipando ad alcune gare in Argentina scopre Juan Manuel Fangio. Due anni dopo, però, la Simca abbandona ufficialmente le corse e Gordini continua da solo la sua avventura fino al 1957, l'anno della svolta...
L'ERA RENAULT - Nel 1957 Gordini si lega alla Renault. La Casa francese utilizza tutta l'esperienza del “Mago” e dà vita a una serie di versioni sportive di alcune sue auto stradali. Nello stesso anno viene presentata la Dauphine Gordini dalla quale verranno derivate diverse versioni vincitrici sui campi di gara. Il 1964 è l'anno della R8 Gordini, versione sportiva dell'erede della Dauphine. Il suo motore 1.1 viene “stravolto” dalle cure di Gordini e la sua potenza passa da 50 a 90 CV. Le prestazioni della R8 Gordini sono al livello della Mini Cooper S e dell’Alfa Romeo Giulia Ti Super. Ed è subito un successo nelle competizioni.
La Gordini R8, il modello più noto della casa francese.
Nel 1969 la società Gordini viene assorbita dalla Renault. L'anno successivo viene presentata la R12 Gordini: utilizza un motore 1.5 da 125 CV che le permette di raggiunge i 180 km/h. La successiva 17 Gordini, con motore 1.6 da 120 CV, non conosce un grande successo commerciale. Dal suo motore, però, deriverà quello della Alpine A110, auto che nel 1973 conquisterà il titolo costruttori nel Campionato Mondiale Rally.
A sinistra la R12 Gordini, a destra la Alpine A110 durante un rally. Fonte: Wikipedia.
Quello di Amedeo Gordini è dunque un nome che la storia ha legato alla tradizione sportiva Renault. Al punto che, a distanza di quattro anni dalla sua scomparsa (1979), sul motore 1.5 turbo della vettura da F1 con la quale Alain Prost vince, nel 1983, il Gran Premio del Sud Africa e quello del Brasile, compare ancora la sua “firma”.